Paolo Bianchi lancia “Io non sono più”

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foto di Enrico Petrelli

MILANO – L’album “Io non sono più” è nato dal connubio fra le melodie e le parole di Paolo Bianchi e Niccolò Carosi che hanno trovato, nella ricercatezza stilistica degli arrangiamenti di Simone De Filippis, una più che vivace espressione. Ci sono voluti più anni per terminare la stesura di questo album, il primo di Paolo Bianchi, che racchiude un mondo interiore costruito con precisione fra presenze e assenze.

Da questo elemento cronologico si ridefinisce la scelta del titolo dell’intero progetto: “Io non sono più”. Un percorso autobiografico tormentato e felice che rappresenta un momento di vita passato: l’addio e la rinascita al tempo stesso. Sensazioni e sentimenti riaffiorano e s’intrecciano e danno voce a un capitolo di vita che è stato e si inanella lungo queste 9 canzoni.

“Io non sono più”, il singolo, racconta quella dimensione dell’amore che ha a che fare con i mutamenti dopo la tempesta, quando tutto sembra ormai perduto, ci si specchia guardandosi realmente negli occhi. Colori scuri, più ombre che luci invitano, più che a riflettere, a vivere una sensazione di disagio, che tutti abbiamo vissuto almeno una volta nella vita: un vero e proprio trasloco emotivo. Un naufragio.

«Questa canzone è l’ultima che abbiamo registrato – dice Paolo Bianchi – ma la considero come il nuovo punto di partenza di ciò che probabilmente sarò». Da qui l’efficacia del videoclip che vede al centro il protagonista e interprete della canzone in uno slancio performativo scarno in cui si percepisce la rabbia, l’assenza, la necessità di scavare dentro sé stessi. La regia è curata da Michele Vitiello, le riprese da Damiano Punzi, la fotografia da Enrico Petrelli. Il montaggio è lo stesso Paolo Bianchi ad averlo realizzato al ritmo delle sue intuizioni e scandito dai suoi stati emotivi.