Parlamento: serve un rilancio concreto ora per gli indipendenti in Italia, l’intervento di J -Ax

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J AxROMA – «Noi big possiamo permetterci di aspettare anche un anno perché le multinazionali non chiuderanno, mentre le etichette indipendenti non vedono un euro da tempo. Il nostro è un mestiere che ha salvato vite e che ha dato felicità alle persone. Smettiamola di dire che va tutto bene e mi appello al Governo affinché supporti subito le realtà indipendenti».

Sono le parole di J-AX, ospite di Amici Speciali andato in onda lunedì sera in prima serata su Canale 5, dichiarazioni che peraltro arrivano con un timing preciso: in questi giorni il Parlamento sta prendendo in esame gli emendamenti al Decreto Rilancio, emendamenti presentati da diversi coordinamenti di imprese, agenzie, artisti, lavoratori e discografici che sono essenziali per rilanciare concretamente la filiera.

«Parliamo di un maggiore ed immediato sostegno economico al settore nelle proposte che abbiamo già visto fatte da una serie di coordinamenti della musica che hanno lavorato seriamente: bonus a fondo perduto diretto a tutte le piccole e medie realtà che hanno avuto festival e live cancellati, sgravi fiscali e dilazione pagamenti fiscale con un anno di pace fiscale, diminuzione di affitti, qualsiasi misura atta a rimettere in circolo l’economia della musica a favore della filiera dei produttori ed editori, agenzie e booking, festival e contest, club, circoli e discoteche che reinvestono nella musica, tutti gli interventi necessari a garantire il minor peso economico possibile sugli organizzatori e sugli artisti per i prossimi live, compreso il credito d’imposta sui live e l’art bonus, la necessità di allargare la platea dei lavoratori che ricevono i bonus e l’assistenza, la riduzione dell’Iva per tutto il comparto, l’allargamento del Bonus Cultura e Bonus Stradivari per rimettere in circolo l’acquisto degli strumenti musicali e le scuole di musica, l’utilizzo di una parte dei fondi del Vecchio Imaie per produzioni musicali per giovani artisti esordienti per fare ripartire il mercato subito, un patto con la Rai per una maggiore diffusione delle nuove musiche sui canali Rai per un maggiore introito sui diritti d’autore, e tanti altri interventi inderogabili per non perdere la filiera del Made in Italy musicale, una realtà composta da 10 mila imprese piccole, micro e medie, circa 50 mila addetti diretti e circa 300 mila addetti coinvolti indirettamente», dichiara Giordano Sangiorgi, patron del MEI al lavoro con tantissime realtà su queste proposte.

Il Parlamento ora deve ascoltare e votare a favore di tutti questi interventi perchè non può esistere un Rilancio del Paese senza la Musica.