“Percorsi di formazione sui temi della digital health e registro sanitario elettronico”, l’intervento di Futurpharma a FarmacistaPiù

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ROMA – “Prevedere un percorso di formazione sui temi della digital health, a cominciare dalle facoltà di medicina e di farmacia. Il coinvolgimento delle società scientifiche e di quelle di categoria potrebbero aiutare tale percorso. La formazione dovrebbe riguardare anche il cittadino e il paziente”. È quanto ha affermato la presidente dell’Associazione Farmacisti Italiani, Futurpharma, Dott.ssa Rossana Matera, in occasione della settima edizione di FarmacistaPiù. Il congresso di categoria, nato su iniziativa di Federfarma, Fondazione Cannavò e Utifar, con il patrocinio della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, si è svolto quest’anno in modalità webinar ha dato vita ad una vera e propria overview approfondita sull’evoluzione del sistema salute e sui modelli virtuosi e sinergici di confronto tra sfera sociale e sanitaria, affrontando, in particolare modo, tematiche rilevanti riguardanti le reti, la digitalizzazione e l’integrazione.

“L’emergenza Covid-19 ha accresciuto la consapevolezza tra i cittadini, professionisti sanitari e manager delle strutture sanitarie sul contributo necessario offerto dalla medicina territoriale che si collega al sistema della sanità digitale nel processo di prevenzione, cura e di assistenza”, ha spiegato Rossana Matera, “Il boom di interesse per la Telemedicina durante il lockdown ha portato a un aumento delle sperimentazioni: il 37% delle strutture sanitarie sta sperimentando il Tele-monitoraggio (27% nel 2019) e il 35% la Tele-visita (15% nel 2019). L’aumento dell’interesse per l’e-health riguarda soprattutto i medici: per il 57% dei medici specialisti e il 50% dei medici di medicina generale (Mmg) ci sarà un impatto rilevante sul sistema sanitario nei prossimi cinque anni riguardo le terapie digitali”.

Secondo la presidente di Futurpharma, “l’obiettivo a medio lungo termine, deve essere quello di superare il concetto di “ospedale come luogo fisico, per sostituirlo come un insieme di servizi e attività che grazie alla tecnologia raggiungono il paziente nella propria vita quotidiana, nelle proprie case, limitando la necessità di spostamenti magari logisticamente difficili, aumentando efficienza e riducendo i costi di gestione della spesa sanitaria”.

Nel corso dell’appuntamento con FarmacistaPiù, la Dott.ssa Matera ha spiegato come “il fascicolo sanitario elettronico, la ricetta sanitaria elettronica e la ricetta veterinaria dematerializzata, la gestione telematica delle liste d’attesa e dei servizi territoriali affidati alla telemedicina e alla teleassistenza, siano temi molto attuali di discussione, ma che tuttavia, sembrano oggi stesso superati da una tecnologia che viaggia molto più velocemente proponendo soluzioni innovative”.

E in questo contesto, ha commentato la Presidente di Futurpharma, “anche le farmacie devono esercitare il loro ruolo. Il Fascicolo Sanitario Elettronico è la prima manifestazione della cultura digitale in Italia, in materia di salute, con la quale si progetta un’architettura al completo servizio dell’interazione tra i professionisti della salute e a vantaggio di un miglior rapporto medico assistito”. Presente a Farmacista Più, anche il responsabile nazionale di Futurpharma, Dott. Emanuele Tandurella, il quale ha chiarito, come ‘l’efficace realizzazione del FSE a livello nazionale e la sua successiva diffusione, saranno in grado di abilitare una fase di completa rivisitazione dei processi clinici e amministrativi oltre che, dell’intera organizzazione della sanità pubblica’

“Se la sanità digitale costituisce un primo e fondamentale ponte di condivisione – ha detto Tandurella – è necessario implementarne le funzioni introducendo concetti come i Big Data, soprattutto in un’ottica innovativa della valutazione delle prestazioni erogate a 360 gradi dalla prevenzione alla diagnostica, dalla cura alla riabilitazione. Solo impiegando un approccio moderno, che consenta di utilizzare questa mole enorme di dati che fluiscono nella rete, che possiedono un enorme patrimonio informativo, sarà possibile riorganizzare i processi clinici così da renderli più vicini alla realtà (realizzare la Real World Evidence), ottenendo evidenze credibili e riproducibili, costituendo un nuovo pilastro a supporto della governance della macchina sanitaria”.

Ad intervenire poi, l’ingegnere informatico e presidente dell’ASSD – Associazione Scientifica per la Sanità Digitale, Dott. Gregorio Cosentino, il quale ha auspicato che anche le farmacie possano contribuire a questa rivoluzione digitale del sistema sanitario.

“Nel caso della sanità digitale, l’innovazione non è una semplice sostituzione del sistema cartaceo analogico con un sistema digitale, ma è anche una grande opportunità per migliorare i processi sanitari e quindi rendere l’intero sistema sanitario più efficace ed efficiente”, ha spiegato Cosentino. “Per le evoluzioni tecnologiche, anche in ambito sanitario l’ultimo decennio sta conoscendo uno sviluppo innovativo mai visto negli anni precedenti, faccio riferimento da tempo ad ambiti che avranno pesante impatto anche sul modo di fare Sanità pur non essendo specifici della sola Sanità. Si va dalle Mobile applications con migliaia di App sviluppate per la sanità e il benessere alla Business Intelligence, Business Analytics e Big Data per un efficiente controllo di gestione delle strutture sanitarie e una precisa analisi epidemiologica, dall’area del Cognitive Computing e al suo uso per esempio nel campo della genomica, alla robotica applicata nel settore della chirurgia come per il plurireferenziato sistema Da Vinci o nella distribuzione del farmaco – ma non solo – dall’Internet of Things che darà un sostanziale impulso alla Telemedicina, alla Advanced Visualization, incluse la realtà aumentata e i simulatori molto utili nella formazione del personale sanitario ma non solo, al 3D Printing, tecnologia che permette la stampa in tre dimensioni di oggetti o prototipi in diversi materiali pur mantenendo un’elevata precisione e fedeltà rispetto al progetto originale da cui deriva”.

Tra gli ospiti di Farmacista Più, anche l’avvocato Alessandro Diotallevi, il quale ha posto un interrogativo sui sistemi di erogazione della medicina digitale e della farmaceutica affinché “possano gradualmente migrare dalla condizione di sistemi proprietari alla condizione di sistemi open.

“È un problema che non riguarda solo l’Italia – ha spiegato l’Avv. Diotallevi – ma per soddisfare autenticamente il principio di centralità della salute della persona rispetto a tutte le altre innumerevoli preoccupazioni di tipo organizzativo, economico e finanziario, noi dobbiamo provare a mettere in campo una volontà esplicita che deve derivare dalla legislazione, dalla produzione, dagli ordinamenti professionali, di rendere comuni le informazioni che servono alla trasformazione digitale della sanità”.