“Poesia a sei stagioni” al Circolo dei Lettori di Torino

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TORINO – Circolo dei lettori, Torino. Il primo appuntamento di “Poesia a sei stagioni” programmato e ideato dalla casa Genesi Editrice è avvenuto ieri pomeriggio  (15 maggio) e si replicherà in un secondo incontro venerdì 25 maggio alle ore 18. Un reading di poesie che ha proposto sei poeti presentati e moderati dal carismatico editore Sandro Gros-Pietro presente con nota di accoglienza all’evento e con lettura di una sua opera di spiccato livello.

Monica Baldini, Marco Benigno, Angela Donna, Carlo Molinaro, Fabrizio Olivero, Marcella Saggese si sono susseguiti in un tiepido pomeriggio di maggio nella sala della biblioteca del Circolo dei Lettori immersi in un’atmosfera d’altri tempi.

Il profumo dei libri ingialliti che ha ceduto note di inequivocabile senso di profondità e avvicinamento ad un passato non tecnologico, un senso di volersi ascoltare nelle voci proprie degli artisti che hanno offerto parti dei loro testi appena editi o pregressi se non poesie inedite. Un raccontarsi, un parlare al pubblico attento e vagante con sogno di ispirazione stretto in file di sedie ricoperte di tessuto rosso smerlato su un parquet che trasudava calore e accoglienza.

La tematica in entrambe le manches di lettura è stata incentrata su tre possibili contrasti personalmente scelti da ciascun autore: amici/nemici, ragione/follia, amore/ginnastica nella cui adesione ogni poeta ha posto libera e limpida risposta al senso del suo scrivere e fare poesie.

Nel pomeriggio trascorso sono infatti emersi toni e intenti letterari diversi, dal pensiero poetante improntato alla ricerca del vero e della verità esistenziale giocata sul piano divino nonché con spirito umanitario tipica di Baldini e Benigno. Baldini in “Inverdire di Poetica” con osservazione dell’universo e toni di lode del creato e assoluzione della bellezza da porgere all’uomo perché se ne faccia guida mentre con sfumature più comiche e drammatiche in Benigno. Angela Donna ha proposto un poesia fortemente al femminile dove emergono non solo le problematiche dell’io poeta ma anche del tu e dell’altro ponendo l’attenzione dei suoi versi su un piano sociale.

Carlo Molinaro ha espresso una poesia dove chiaramente spicca l’io che si denuda e parla della sue vicende in maniera catartica ed evocativa, Fabrizio Olivero propone un poema, ovvero una trattazione romanzata in versi che replica il noto nome “Il filo di Arianna” se pur sia ambientata in una Torino del 1945. Marcella Saggese una poesia che narra episodi reali accennando alle svariate esperienze umane dall’innamoramento, agli occhi di una piccola paziente divenuti di vetro per lo shock provato.

Sandro Gros-Pietro annovera una poesia che descrive episodi di sensuale conoscenza con l’amata nonché pone l’alternanza dell’io con l’amico Giorgio che si scambiano opinioni e si riflettono in una poesia che si interroga sul senso di fare poesia.

Un incontro vagamente tematico dove ciascun autore ha dato esito della scelta compiuta esponendo quale contrasto lo avesse colpito dunque in una conduzione che non ha lasciato spazio a distrazioni ma intessuta di riflessioni, versi, poesie, note biografiche e libri.

“Una differenza nelle scelte e nei contrasti adottati che poi però si avvicina tra i poeti”, afferma Sandro Gros-Pietro. Una similarità che traspare maggiormente tra alcuni am che in ogni dove ha creato un reding dove le tante anime partecipanti pur con idee, emozioni e vissuti diversi, sono parse abbracciate in linea di una condivisione sentita e sincera componendo un solo quadro variegato a tante tinte.