Prezzi della pasta: in Sardegna aumento record

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pasta in casa

A Cagliari la pasta di grano duro ha raggiunto il record di 4,7 euro al chilo, a fronte di una media nazionale di 1,95, il presidente Adiconsum: “tutelare i consumatori e impedire speculazioni”

CAGLIARI ‒ Come per benzina e gasolio, anche per la pasta la Sardegna è la regione italiana che sta registrando i prezzi più alti.

L’Adiconsum regionale ha analizzato i dati più recenti sui listini dei prodotti di largo consumo registrati dal Ministero dello Sviluppo Economico. Il presidente Giorgio Vargiu ha spiegato che “a Cagliari la quotazione massima della pasta di semola di grano duro raggiunge il record di 4,7 euro al chilogrammo (1,95 euro il prezzo medio) piazzando il capoluogo sardo in testa alla classifica delle province italiane dove la pasta costa di più. Sassari si piazza al secondo posto, con un prezzo massimo di 3,35 euro al kg (1,80 il prezzo medio). Listini molto diversi rispetto a quelli delle altre città italiane: basti pensare che a Messina il prezzo di un kg di pasta non supera il massimo di 1,86 euro (1,21 il prezzo medio), 2,07 euro il prezzo massimo a Siracusa”.

Il conflitto in Ucraina e le tensioni internazionali stanno aggravando una situazione già difficile. Da mesi i rincari dell’energia hanno determinato un aumento dei prezzi al consumo sempre più gravoso: l’inflazione erode i risparmi dei ceti medi e mette in grave difficoltà i ceti medio-bassi. Si prevede infatti una contrazione dei consumi nell’anno in corso.

A ciò si sta aggiungendo l’aumento del prezzo del grano e di altre materie prime. E quando si tratta di alimenti base come la pasta, o beni di prima necessità come l’energia elettrica, l’aumento dei prezzi può condizionare fortemente le vite dei cittadini, avendo un impatto devastante sui ceti più poveri e indebolendo il sistema economico nel suo complesso.

Se nelle zone economicamente più sviluppate ciò sta producendo inflazione, nei territori più disagiati si profila il rischio di gravi tensioni sociali.

“Ancora una volta i cittadini sardi si ritrovano penalizzati rispetto al resto d’Italia sul fronte dei listini al dettaglio. A pesare sulla crescita dei prezzi non solo il caro-bollette e la corsa al rialzo dei carburanti, ma anche le speculazioni: nella delicata situazione attuale è altissimo il rischio di fenomeni speculativi tesi a rincarare in modo ingiustificato i listini aggravando le spese delle famiglie. Illeciti contro i quali istituzioni, autorità e forze dell’ordine della Sardegna devono attivarsi in modo efficace allo scopo di tutelare le tasche dei consumatori e sanzionare gli approfittatori”.