Roccuzzo presenta “Aspetterò domani”: l’intervista

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LUINO – Dal 16 aprile è disponibile su tutte le piattaforme di streaming e in rotazione radiofonica “Aspetterò domani” (BIT Records), nuovo singolo di Roccuzzo. L’artista, messosi in luce nel 2020 a “X Factor”, ha cominciato pubblicando cover sui social. Ora è al suo secondo inedito.

Qual è il significato del tuo nuovo singolo?

«Questa pandemia ci ha tolto tanto, da diversi punti di vista. Per molte persone la casa è diventata una gabbia, soprattutto per chi non ha potuto vedere i propri affetti. Questo brano lo dedico a chi ha sofferto del distacco aspettando… domani».

Tu come stai vivendo questi mesi?

«Sono in attesa. Si deve sbloccare la situazione perché per un artista il pane principale sono i live. E devo aspettare anche io. Il mio colore preferito è l’azzurro, perché è il colore del cielo e mi dà tanta speranza».

Sei diventato una star su Tik Tok…

«È un momento particolare per me. Tik Tok è un mondo mediatico molto veloce, e la mia paura più grande è che ci sia un mondo superficiale. Per questo è stato bellissimo vedere tutti quegli apprezzamenti per la mia reinterpretazione de “La cura” di Franco Battiato: mi sono sentito onorato. Tik Tok, se usato nei limiti, può essere un aiuto in più per l’artista. Io sono sempre stato una persona negativa, quindi tutta questa positività mi ha colpito. Penso che non mi abituerò mai a tutto questo affetto».

Cosa puoi dirci del tuo primo inedito, “Ricominciamo da qui”?

«È un brano che parla d’amore e si riferisce a un periodo in cui ho visto tante porte chiudersi. Dopo la mia partecipazione a “X Factor” mi è rimasta la voglia di fare, così ho continuato a lavorare a testa bassa. Non ho smesso di fare il cameriere. Sto lavorando tanto su di me, sto ricostruendo. Anche la scelta di pubblicare alcune cover, tra cui “La cura”, è stata un modo per dire “io ci sono e sto lavorando su me stesso”».

Ci sembra di capire che “La cura” sia sempre stata per te una canzone importante.

«Sì. Io sono nato proprio quando uscì “La cura”, nel 1996. Ho sempre amato le canzoni del maestro Battiato. Questa in particolare la trovo magica: i miei me la facevano sempre ascoltare. La musica è arte, è cultura».

Hai una voce molto particolare…

«Sulla corda vocale destra ho due solchi, e i medici mi avevano inizialmente detto che proprio per questa ragione non avrei potuto cantare. Poi, invece, altri medici mi hanno detto il contrario, spiegandomi che anzi avrei avuto una mia riconoscibilità. Di sicuro prima di partecipare a “X Factor” ero scettico sul mio essere artista».

Eppure “X Factor” è stato un vero e proprio trampolino di lancio.

«È stato il primo palco che ho calcato. Sono uscito più forte dall’esperienza a “X Factor” perché i grandi no ti aiutano a crescere. Ci sono stati diversi momenti in cui mi sono scoraggiato: ho fatto solo tre puntate, non ho potuto far vedere tutto ciò che ho dentro. Ora sto iniziando a studiare canto».

Ci sono alcuni artisti che ti hanno ispirato?

«Assolutamente. A livello internazionale sono stato influenzato da Rihanna e Bruno Mars, mentre tra gli italiani mi piacciono molto Elisa, Emma, Laura Pausini, Francesca Michelin e Tiziano Ferro. Sono tutti artisti con cui mi piacerebbe poter lavorare un giorno».