Sofia Goggia a Rtl 102.5: “Ho avuto paura dopo l’infortunio ma è servita a tenere su le antenne”

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Sofia Goggia (foto Fisi)

MILANO – Sofia Goggia è stata ospite questa mattina su Rtl 102.5 durante “La Famiglia giù al nord” e ha parlato della sua vittoria della terza coppa del mondo, delle sue esperienze in giro per il mondo e delle sue condizioni fisiche.

SOFIA GOGGIA E LA VITTORIA DELLA TERZA COPPA DEL MONDO

“Se ripenso alle Olimpiadi mi chiedo come è possibile che io sia riuscita a farlo e a buttarmi giù nelle mie condizioni che erano precarie, sono molto contenta”, ha detto la Goggia. L’atleta ha paura quando si lancia in discesa? “La velocità media che abbiamo nelle discese libere si aggira attorno ai 100 km orari, quindi abbiamo dei picchi molto più alti”, ha raccontato la Goggia.

“Ho avuto paura, soprattutto nell’ultimo periodo dopo l’infortunio. Affrontare una disciplina del genere non essendo pronti fisicamente non è sempre facile, però solitamente quando sto bene non ci penso. Credo che un po’ di paura sana occorra averla, ti fa tenere su le antenne e ti tiene a un livello di attenzione molto alto. Quella patologica no, non va bene”.

Secondo Sofia Goggia, lo sci è uno sport per tutti? “Non è una cosa troppo da campioni, ma ci vuole una padronanza dello sci”, ha detto Sofia Goggia. “Noi usiamo degli sci che non sono in commercio, sono cose diverse”.

SOFIA GOGGIA E LE SUE ESPERIENZE IN GIRO PER IL MONDO

Sofia ha visto delle differenze tra lo sciare in America e il farlo in Italia? “Andiamo negli Stati Uniti tutti gli anni a settembre, è il grosso degli allenamenti estivi. Poi a novembre andiamo in Colorado, dove ci rimaniamo per venti giorni, poi andiamo nel Vermont”, ha raccontato la campionessa olimpica.

LE CONDIZIONI DEL GINOCCHIO DI SOFIA GOGGIA

“Il ginocchio sta bene, sto recuperando finalmente. È un periodo di riposo dove posso lasciarlo un po’ tranquillo, l’ho dovuto caricare per fare le Olimpiadi e non gli ho dato il tempo biologico necessario per recuperare e l’ho posticipato a questo periodo”, ha raccontato la Goggia. “Poter stare a casa e poter fare una vita normale è quello che serve a me e quello che serve a lui”.

MILANO-CORTINA 2026

“Quattro anni sono lunghi ma allo stesso tempo sono anche brevi. Chiaramente gli atleti del mio calibro devono pensare in ottica del quadriennio, ci sono scelte che vanno fatte sui quattro anni, sappiamo benissimo che bisogna cercare ogni giorno di essere migliori rispetto a ciò che eravamo ieri”, ha raccontato la Goggia. “Bisogna, quindi, avere una doppia visione: una più lungimirante e l’altra è quella dei piccoli passi”.