Un messaggio di speranza in “Sound of the rainbow”, il nuovo album di Rino De Patre

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rino de patre

“Sono tutti accomunati dalla ricerca di un arcobaleno che sia metafora di un legame tra terreno e soprannaturale, tra cielo e terra, tra anima e corpo, tra desiderio e concretezza”

Dal 29 maggio su tutte le principali piattaforme digitali “Sound of the rainbow”, il nuovo album di Rino De Patre. Il compositore teramano sarà accompagnato da musicisti di fama internazionale come lo storico chitarrista di Sting Dominic Miller e il polistrumentista italo-argentino Javier Girotto. Pubblicato dall’etichetta discografica MusiCab, il disco verrà distribuito in oltre 250 negozi online tra cui Spotify, Apple Music, iTunes, Amazon e Google Play.

Rino De Patre ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Sound of The Rainbow” è il tuo nuovo album, di che cosa si tratta?

Non è facile spiegarlo a parole, preferirei che lo si capisse ascoltando direttamente i brani che lo compongono avendo come “indizio o traccia” i titoli, che hanno il loro significato e la loro importanza in relazione alla musica di ognuno di loro. Io penso sia meraviglioso che il pubblico scopra per la prima volta queste musiche durante un mio concerto o anche solo ascoltando questo mio nuovo album prima di conoscermi artisticamente e vedermi suonare. Sono due dimensioni diverse ma l’una non esclude l’altra. Il mio desiderio è che ogni anima che lo ascolta, filtri con la propria immaginazione ogni singola sfumatura ritmica e armonica e ne tragga benefici. E’ importante per me nei miei concerti, guardare le persone mentre suono, interagire con ogni uno di loro, incrociare i loro sguardi e capire in quegli attimi ciò che loro mi restituiscono, questo completa le musiche che sto suonando, in questo caso le musiche di Sound of The Rainbow.

Cosa vuoi trasmettere con questo lavoro?

Innanzitutto voglio trasmettere un messaggio di speranza, visti i tempi, e di rinascita attraverso la mia musica. Questo lavoro è un viaggio ad occhi chiusi. Ho trasformato i pensieri, sogni ed emozioni, in infinite combinazioni di armonie e melodie che come le onde sonore ne “Il Cerchio” raggiungono chi ascolta senza la prepotenza di messaggi scontati, ma con il desiderio di regalare “emozioni pure” e di riceverle in un feedback continuo. Le musiche di Sound of The Rainbow racchiudono molto della mia vita. Amici, affetti, stagioni, paesaggi, volti, vengono catturati dalla mia immaginazione e poi rielaborati e trasformati in melodia come frammenti di un caleidoscopio. La chitarra rappresenta per me un prolungamento del mio essere e riesco con essa e attraverso le mie musiche, a esprimere tutto ciò che sono. Comporre musica è per me un’esigenza…

Che tipo di accoglienza ti aspetti?

Devo dire che sin dal primo mio lavoro “The Dawn from My Heart” uscito undici anni fa, sono stato accolto molto bene, con la giusta curiosità e con entusiasmo dagli appassionati del genere fino ai musicisti più noti come il grande Giorgio Gaslini ma anche Paolo Fresu e Dominic Miller musicista incredibile, che mi ha insegnato tanto, che non ha bisogno di presentazioni e che poi ha collaborato a due miei brani e quindi alla realizzazione di questo mio ultimo Album. Questo lavoro è stato molto atteso dalle persone che mi seguono musicalmente da anni ed il destino ha voluto, senza forzature, che uscisse in un periodo molto difficile per l’umanità intera ma tendente alla rinascita e l’arcobaleno ne è il simbolo.

Come nasce il tuo progetto musicale?

“Sound of The Rainbow” è il mio secondo progetto. Raccoglie brani di mia composizione, variamente assortiti per melodia e ritmo, alcuni lenti e meditativi, altri caratterizzati da ritmi incalzanti che si rincorrono quasi in fuga. Tutti accomunati dalla ricerca di un “arcobaleno” che sia metafora di un legame tra terreno e soprannaturale, tra cielo e terra, tra anima e corpo, tra desiderio e concretezza. Come l’arcobaleno unisce il cielo con la terra, così “Sound Of The Rainbow” diventa metafora del legame, giusto tramite, che si stabilisce tra me e gli ascoltatori, quasi una dimensione parallela, una “Parentesi temporale”, dove chi ascolta può per un attimo, accantonare le frenesie quotidiane, incalzanti quasi da togliere il respiro, come in un’irrefrenabile “Tarantella” ed immergersi in un ascolto totale.