Spiritualità e sentimenti manifestati attraverso la natura nelle incantevoli opere di Doina Popescu (IE)

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La natura ha costituito il soggetto di maggiore ispirazione tra gli artisti di ogni tempo, anche quando il gusto dell’epoca prediligeva ritratti e immagini di interni non è mai stato tralasciato di introdurre elementi che al mondo naturale appartenevano. Tuttavia il senso estetico nella maggior parte dei casi tendeva a predominare su quello più introspettivo; nell’arte contemporanea invece, forte delle conquiste del passato e capace di effettuare una libera interpretazione e personalizzazione delle regole precedenti, molti artisti si legano al mondo esterno per condurre per mano l’osservatore verso un approfondimento del proprio sentire. La protagonista di oggi è tra questi artisti.

Il Naturalismo di metà Ottocento aveva messo in evidenza l’attenzione che i pittori dell’epoca riservavano agli elementi che circondavano le figure protagoniste delle loro opere, pur restando legati alla riproduzione oggettiva, possibilmente il più vicina possibile alla realtà osservata, senza contaminarla con sensazioni e idealizzazioni appartenenti all’autore. Nel percorso successivo, dai Macchiaioli agli Impressionisti alla Wildlife Art londinese per finire alla statunitense Hudson River School, si è mantenuta la tendenza a raccontare il visibile senza andare a scavare all’interno di significati filosofici o sociali, semplicemente rappresentandone un’oggettività che era il fulcro di questi movimenti tutto sommato vicini al Realismo ma in un certo discostanti per la scelta dei soggetti protagonisti. L’Espressionismo ha invece ribaltato gli schemi pittorici precedenti dando la prevalenza assoluta all’emozione, alle sensazioni percepite dagli artisti, all’interiorizzazione di tutto ciò che si presentava davanti allo sguardo per trasformarlo in concetto esistenziale, in manifestazione di uno stato d’animo che doveva essere raccontato. Nell’arte contemporanea i confini tra i vari movimenti stilistici si sono sfumati, o meglio trasformati in un approccio libero e privo di ogni condizionamento, anzi forse più aperto alla contaminazione non solo tra le varie interpretazioni dell’approccio iniziale bensì anche alla sperimentazione di tecniche inedite e di creazione di nuovi linguaggi. Doina Popescu, artista rumena di Bucarest ma residente da molti anni nella cosmopolita Bruxelles, si allaccia all’esigenza naturalista di raccontare gli elementi della flora pur rendendola una voce necessaria a raccontare i sentimenti umani che aleggiano intorno a lei e che assorbe ascoltando se stessa ma anche chi le ruota intorno, svelando un’empatia e un’apertura fuori dal comune. Gli alberi, suo soggetto preferito, si fanno scrigno di memoria emotiva così come racconto di sensazioni percepite in un frammento di vita che sembra simbolicamente essere il seme in cui le radici affondano, come se la linfa vitale si associasse a quel sentire che ne costituisce il mezzo per raggiungere le foglie e i fiori per permettere loro di fiorire rigogliosi.

the dancing tree
1 The dancing tree (L’albero danzante)

La tecnica della Popescu non si ferma alla pittura pura, si trasforma in materia attraverso l’utilizzo della carta giapponese washi che l’artista minuziosamente dipinge per poi ritagliare e bruciare con cui va a comporre le chiome degli alberi protagonisti, permettendo all’elemento materico di fuoriuscire dalla tela per comunicare in modo più fisico, più consistente, con l’osservatore. I colori scelti sono tenui, terrosi, delicati e sfumati, a sottolineare l’esigenza di equilibrio e di serenità alla quale Doina Popescu aspira e auspica per l’essere umano, troppo spesso investito di paure, preoccupazioni, timori che lo allontanano dal proprio centro distaccandolo da tutto ciò di cui ha realmente bisogno per mantenere la propria stabilità anche nelle difficoltà. Ama immortalare emozioni positive, delicate, l’artista, quelle che raccontano di attimi in cui lo sguardo è rimasto incantato non tanto dal paesaggio quanto dall’atmosfera che ammantava ciò che gli occhi percepivano, dunque senza soffermarsi sui dettagli bensì lasciandosi avvolgere e trasportare dal vibrare delle corde interiori.

fall in rome
2 Fall in Rome
we are one
3 We are one

Questa caratteristica della Popescu si rivela in modo evidente nell’opera Fall in Rome (Autunno a Roma), dove il colore delle foglie riconduce a una stagione in cui la natura sembra entrare in pausa e lasciare la vitalità esuberante dell’estate sebbene il ricordo ancora vivido collochi l’immagine all’interno di un’atmosfera piacevole, delicata, rasserenante più che nostalgica; o ancora in We are one (Noi siamo uno) nella quale si evidenzia l’esortazione dell’artista a non dimenticare o tralasciare l’importanza della solidarietà, dell’aiuto, del sostegno a chi ci è vicino e ha bisogno, e questo invito viene raccontato con tinte pastello, delicate, tranquillizzanti e accoglienti nella loro semplicità, perché di fatto apparteniamo tutti alla stessa radice pur con colori differenti, sembra sussurrare la Popescu.

shadows of time
4 Shadows of time

Anche quando si sposta verso l’Astratto, come nel lavoro Shadows of time (Ombre del tempo) non tralascia quel senso di positività che attrae l’osservatore all’interno di una dimensione placida, serena, senza apprensione poiché è proprio nelle ombre del passato che si nasconde la crescita e la formazione delle persone che si è diventati e dunque accogliere ciò che è stato equivale a prenderne l’insegnamento positivo lasciando indietro ciò che non può essere cambiato.

unfathomable thoughts
5 Unfathomable thoughts

Rifiutando la comprensione e la consapevolezza, il rischio è quello di vivere dietro maschere da cui poi è difficile uscire, nascondendo quegli Unfathomable thoughts (Pensieri imperscrutabili) che se da un lato difendono e tutelano la nostra identità, dall’altro ci rendono incapaci di essere liberamente ciò che realmente siamo.

australian love story
6 Australian love story

La tendenza al Materico di Doina Popescu si mescola con l’esigenza di comunicare anche attraverso la poesia con cui accompagna ogni sua opera, esplicitando il messaggio che si cela all’interno di ciascuno dei suoi affascinanti lavori. Al suo attivo ha venticinque mostre personali e collettive in Italia, in Belgio, nel Regno Unito, in Romania, in Svizzera e negli Stati Uniti, ha vinto numerosi premi internazionali e una sua opera è nella collezione permanente del Museo d’Arte Europeo di Danimarca. Sarà prossimamente co-protagonista di una mostra tri-personale dal titolo Mother Art presso la Artimundo Gallery di Bruxelles.

DOINA POPESCU-CONTATTI
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