Lo Stile Liberty di Paolo Solei, per raccontare la vita segreta delle cose apparentemente inanimate che appartengono alla quotidianità

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un pesce la mattina

Descrivere la realtà osservata in maniera insolita, con un linguaggio pittorico immediato e in qualche modo divertito e stimolato proprio ad andare a indagare quel mondo sottile appartenente alla dimensione fiabesca ma di fatto in grado di coinvolgere chiunque non abbia dimenticato di mantenere il contatto con il bambino all’interno di sé, diviene per alcuni creativi il mezzo per mostrare un atteggiamento positivo e al tempo stesso ironico, capace di sdrammatizzare la seriosità di un’esistenza che troppo spesso richiede all’individuo di concentrarsi sul raggiungimento di obiettivi materiali dimenticandosi di fermarsi ad assaporare il lato giocoso delle circostanze. L’artista di cui vi racconterò oggi mantiene quello sguardo sorridente su tutto ciò che appartiene al mondo che loro circonda e lo traduce in arte ispirandosi a uno stile pittorico inconsueto eppure incredibilmente affascinante e coinvolgente, anche nella reinterpretazione che egli ne dà.

Lo Stile Liberty nacque in un periodo storico in cui la figurazione cominciava a essere rifiutata dalle nuove avanguardie, dunque sebbene fu in grado di espandersi in tutta Europa, lasciando interessanti e affascinanti tracce anche nell’architettura e nell’oggettistica, di fatto fu presto travolto e sovvertito da tutti quei movimenti, come l’Espressionismo e l’Astrattismo, che vollero prendere le distanze dall’equilibrio estetico da un lato e da qualsiasi riferimento alla realtà osservata dall’altro. La ricerca raffinata di eleganza e bellezza, legate all’armonia della natura, caratteristiche principali dello Stile Liberty, furono ben presto considerate inadeguate al cambiamento veloce dei tempi che in quegli anni rivoluzionari a cavallo tra il Diciannovesimo e il Ventesimo secolo si stava verificando. Eppure questo armonioso e incantevole linguaggio artistico fu molto importante perché permise all’arte di interagire con l’artigianato fondendo tecniche manifatturiere all’unicità della decorazione artistica espandendo così il messaggio estetico ad altri campi applicativi; il vetro, i gioielli, gli oggetti d’arredo, l’architettura, tutto diveniva elemento in cui poter sperimentare la bellezza e l’originale raffinatezza del nuovo stile. La corrente ebbe talmente tanta presa da diffondersi nell’intero continente europeo, assumendo denominazioni e caratteristiche differenti a seconda del paese di appartenenza degli artisti; dunque in Austria, il Secessionismo Viennese capitanato da Gustav Klimt fu contraddistinto da un ampio utilizzo della foglia oro in armonia con i gli sfondi floreali, per enfatizzare la sfarzosità e l’eleganza delle nobildonne e delle scene raccontate. In Spagna, e in particolare in Catalogna, il Modernismo sviluppò con Antoni Gaudì una forte tendenza alla fantasia, all’irrealtà, all’illusione ottica e si espresse in particolar modo nell’architettura, lasciando nella città di Barcellona splendidi esempi in grado di attrarre un curioso pubblico da tutto il mondo; in Francia e in Belgio l’Art Nouveau affascinò i salotti aristocratici per l’approccio fortemente estetico e ammaliante delle opere di Alfons Mucha, di origine ceca ma naturalizzato francese, di cui erano protagoniste bellissime donne adornate da ghirlande di fiori su sfondi sontuosi, e dalle architetture sinuose e curvilinee di Victor Horta, che caratterizzano le vie eleganti di Bruxelles. E infine, ma non ultima, l’Italia che rivisitò lo Stile Liberty secondo un approccio sfarzoso e al contempo sobrio in particolar modo nell’architettura, e che ebbe in Galileo Chini uno dei massimi esponenti dell’ambito pittorico.

giochi d'acqua
1 Giochi d’acqua – acrilico su tavola, 80x80cm

L’architetto toscano Paolo Solei, che con il maestro Chini condivide le origini fiorentine, non si limita a modernizzare lo Stile Liberty reinterpretandone le linee guida secondo la sua espressività, ma stravolge il concetto di natura che al movimento era legata, essenzialmente limitato al mondo floreale, e lo amplia a tutta la flora e la fauna, ai simboli che per lui sono irrinunciabili perché parte della sua dimensione di sognatore a metà tra la realtà osservata e la capacità di andare oltre immaginando un mondo fantastico in cui persino gli oggetti inanimati vivono di vita propria.

sole in bottiglia
2 Sole in bottiglia – acrilico su tavola, 80x80cm

I pesci, gli animali domestici e quelli più esotici, gli oggetti che fanno parte della vita quotidiana, sono tutti spunti per Solei per raccontare la favola della vita, il fascino di tutto ciò che appartiene all’esistenza e che nella sua semplicità la può rendere migliore; differentemente dallo Stile Liberty tradizionale però, le sue opere presentano una gamma cromatica espressionista, tonalità intense e piene che restano affini al contesto in cui sono utilizzate e al contempo, grazie alla loro vivacità quasi Fauves, contribuiscono a dare all’osservatore la sensazione di trovarsi davanti a un’ambientazione un po’ magica da cui si fa fatica a uscire. Tutto ciò che colpisce l’attenzione di Solei si trasforma in spunto pittorico, e poi conduce verso le atmosfere fanciullesche e sognanti che traducono la realtà osservata, inviando un messaggio diretto e facilmente comprensibile su quanto la bellezza si nasconda esattamente dietro quella purezza persa dall’uomo adulto ma invece recuperabile se si ritrovano i riferimenti alle piccole cose, quelle che appartengono alla quotidianità e che la allietano grazie alla loro rassicurante presenza.

bambole
3 Bambole – acrilico su tavola, 80x80cm

Paolo Solei svela la vita segreta di ogni singolo elemento che decide di rendere protagonista delle sue opere, gli infonde una precisa e determinata personalità senza avvalersi di un significato simbolico pur tuttavia suggerendo sottovoce quanto sia importante per l’essere umano che ha bisogno di rivolgersi al proprio bambino interiore, continuare a rimanere legato alla fantasia; la gamma cromatica vivace e intensa e la costante presenza del sole, sempre raffigurato con sembianze umane, mostrano la forte influenza di alcuni paesi visitati durante i suoi numerosi viaggi, primo fra tutti il Messico dove il sole e la luna fanno parte di un’iconografia saldamente presente perché eredità dell’antica civiltà Maya.

mongolfiere
4 Mongolfiere – acrilico su tavola, 80x80cm

Dunque lo Stile Liberty si arricchisce di riferimenti, ispirazioni, contaminazioni in virtù dei quali Solei racconta il suo punto di vista, svela la sua attitudine alla vita, lasciando trasparire proprio dalle opere fiabescamente irreali tutto il benessere percepito ogni volta in cui si astraeva dalla realtà contingente per entrare nella dimensione creativa; l’arte diviene così accompagnamento costante e terapia in virtù della quale l’artista è riuscito a non perdere mai il contatto con il suo sé più puro, quello che riusciva sempre a trasformare ogni scorcio in spunto per interpretare la realtà, filtrandola con un immaginario che poi avvertiva l’impulso di narrare con i colori sul legno, suo supporto pittorico preferito.

tamerici
5 Tamerici – acrilico su tavola, 80x80cm

Entrare nel mondo artistico di Paolo Solei corrisponde a effettuare un percorso all’interno di una dimensione insolita ma coinvolgente perché la semplicità espressiva, sebbene frutto di un’approfondita ricerca stilistica, induce l’osservatore a immergersi in quel mondo incantato dove ogni oggetto, ogni animale, ha un posto ben definito all’interno della cornice paesaggistica o di interni, in cui l’artista li colloca. Una grande parte della sua produzione artistica più recente è un omaggio alla sua terra, ai luoghi contemplati più e più volte e dunque immortalati nella loro serenità, nel loro incanto troppo spesso sottovalutato o dato per scontato mentre attraverso lo sguardo di Paolo Solei tutto assume un aspetto diverso, più bizzarro e ironico e proprio per questo in grado di conquistare l’osservatore anche in virtù della mancanza della presenza umana, come se in qualche modo gli fosse richiesto di spogliarsi della sua veste di protagonista e porsi, almeno per il tempo di osservazione di un’opera, in posizione di mero ascoltatore delle atmosfere raccontate.

osteria
6 Osteria – acrilico su tavola, 50x50cm

Ciò che sorprende più di ogni altra cosa è la capacità di Paolo Solei di scegliere il linguaggio insolito dello Stile Liberty, rinnovandolo e adeguandolo alla sua indole creativa, per trovare un modo di manifestare il suo punto di vista fresco e fanciullesco su tutto ciò che appartiene alla quotidianità, indicando all’osservatore un modo inedito di affrontare la realtà. Paolo Solei, architetto per la Regione Toscana per tutta la sua carriera lavorativa, ha sempre trovato nell’arte una funzione curativa, un momento di distacco dalla realtà contingente che gli permetteva di astrarsi e di entrare nel mondo dell’immaginario.

flora
7 Flora – acrilico su tavola, 30x40cm

Nel corso della sua carriera ha partecipato a molte mostre collettive e personali, è stato inserito nel Catalogo dell’Arte Moderna di Giorgio Mondadori e nell’Atlante dell’Arte Contemporanea De Agostini. Dall’8 al 20 novembre sarà protagonista della mostra antologica Sogno Toscano, presso il Palazzo del Pegaso di Firenze, con il patrocinio del Consiglio Regionale della Toscana, dove esporrà le opere dei suoi primi settant’anni di età e di carriera, avendo iniziato a disegnare fin dai primi anni di vita; la mostra è dunque una meravigliosa occasione per entrare nel mondo sorridente, irreale e fanciullesco di Paolo Solei.

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The Stile Liberty by Paolo Solei, to tell the secret life of the apparently inanimate things that belong to everyday life

Describing reality observed in an unusual way, with a pictorial language that is immediate and somehow amused and stimulated precisely to investigate that subtle world belonging to the fairy-tale dimension but in fact capable of involving anyone who has not forgotten to keep in touch with the child within, becomes for some creatives the means to show a positive and at the same time ironic attitude, capable of downplaying the seriousness of an existence that too often requires the individual to concentrate on achieving material goals, forgetting to stop and savour the playful side of circumstances. The artist I am going to tell you about today maintains that smiling gaze on everything that belongs to the world around them and translates it into art by drawing inspiration from an unusual yet incredibly fascinating and engaging style of painting, even in the reinterpretation he gives to it.

The Stile Liberty was born in a historical period in which figuration was beginning to be rejected by the new avant-gardes, so although it was able to spread throughout Europe, leaving interesting and fascinating traces even in architecture and objects, was soon overwhelmed and subverted by all those movements, such as Expressionism and Abstractionism, that wanted to distance themselves from aesthetic balance on the one hand and from any reference to observed reality on the other. The refined search for elegance and beauty, linked to the harmony of nature, the main characteristics of the Stile Liberty, were soon considered inadequate for the fast changing times that were taking place in those revolutionary years at the turn of the 19th and 20th centuries. Yet this harmonious and enchanting artistic language was very important because it allowed art to interact with craftsmanship by merging manufacturing techniques with the uniqueness of artistic decoration, thus expanding the aesthetic message to other fields of application; glass, jewellery, furnishing objects, architecture, everything became an element in which to experience the beauty and original refinement of the new style.

The current was so popular that it spread across the entire European continent, taking on different names and characteristics depending on the country the artists belonged to; thus in Austria, Viennese Secession led by Gustav Klimt was characterised by the extensive use of gold leaf in harmony with floral backgrounds, to emphasise the sumptuousness and elegance of the noblewomen and scenes depicted. In Spain, and particularly in Catalonia, Modernism developed with Antoni Gaudí a strong tendency towards fantasy, unreality and optical illusion and expressed itself particularly in architecture, leaving in the city of Barcelona splendid examples capable of attracting a curious public from all over the world; in France and Belgium, Art Nouveau fascinated aristocratic salons with the highly aesthetic and bewitching approach of the artworks of Alfons Mucha, of Czech origin but naturalised French, whose protagonists were beautiful women adorned with garlands of flowers on sumptuous backgrounds, and the sinuous and curvilinear architecture of Victor Horta, which characterised the elegant streets of Brussels. And last but not least, Italy, which revisited the Stile Liberty according to a lavish yet sober approach, especially in architecture, and which had in Galileo Chini one of its greatest exponents.

The Tuscan architect Paolo Solei, who shared Chini‘s Florentine origins, did not merely modernise the Stile Liberty by reinterpreting its guidelines according to his own expressiveness, but overturned the concept of nature that was linked to the movement, essentially limited to the floral world, and extended it to all flora and fauna, to the symbols that are indispensable to him because they are part of his dimension as a dreamer somewhere between observed reality and the ability to go beyond it by imagining a fantasy world in which even inanimate objects live a life of their own. Fish, domestic and exotic animals, objects that are part of everyday life, are all cues for Solei to tell the tale of life, the fascination of everything that belongs to existence and that in its simplicity can make it better; unlike the traditional Stile Liberty, however, his artworks present an expressionist colour palette, intense and full tones that remain akin to the context in which they are used and at the same time, thanks to their almost Fauves-like liveliness, help to give the observer the feeling of being in front of a somewhat magical setting from which one finds it hard to escape. Everything that strikes Solei‘s attention is transformed into pictorial cues, and then leads towards the childlike and dreamy atmospheres that translate the observed reality, sending a direct and easily comprehensible message about how beauty hides precisely behind that purity lost by adult man, but instead recoverable if one rediscovers references to small things, those that belong to everyday life and cheer it up thanks to their reassuring presence.

Paolo Solei unveils the secret life of every single element that he decides to make the protagonist of his artworks, he infuses them with a precise and determined personality without availing himself of a symbolic meaning, yet suggesting in a whisper how important it is for the human being, who needs to turn to his inner child, to continue to remain tied to fantasy; the lively and intense chromatic range and the constant presence of the sun, always depicted with human features, show the strong influence of certain countries he visited during his numerous travels, first and foremost Mexico where the sun and moon are part of an iconography that is firmly present because it is the legacy of the ancient Maya civilisation. So the Stile Liberty is enriched with references, inspirations, contaminations by virtue of which Solei tells his point of view, reveals his attitude to life, letting all the well-being perceived each time he abstracts himself from contingent reality to enter the creative dimension transpire from his fairytale-like works; art thus became a constant accompaniment and therapy by virtue of which the artist managed never to lose contact with his purest self, the one that was always able to transform every glimpse into a cue for interpreting reality, filtering it with an imagination that he then felt the urge to narrate with colours on wood, his favourite painting medium. Entering Paolo Solei‘s artistic world corresponds to following a path within an unusual but enthralling dimension because the expressive simplicity, although the result of in-depth stylistic research, induces the observer to immerse himself in that enchanted world where every object, every animal, has a well-defined place within the landscape or interior setting in which the artist places them.

A large part of his most recent artistic production is a homage to his land, to the places contemplated over and over again and thus immortalised in their serenity, in their enchantment too often underestimated or taken for granted, while through Paolo Solei‘s gaze everything takes on a different aspect, more bizarre and ironic, and for this very reason able to captivate the observer also by virtue of the lack of human presence, as if in some way he were required to strip himself of his role as protagonist and place himself, at least for the time of observation of an artwork, in the position of a mere listener of the atmospheres narrated. What is surprising more than anything else is Paolo Solei‘s ability to choose the unusual language of Stile Liberty, renewing it and adapting it to his creative nature, to find a way of manifesting his fresh and childlike point of view on everything that belongs to everyday life, pointing the observer towards an unprecedented way of dealing with reality. Paolo Solei, an architect for the Region of Tuscany throughout his career, has always found in art a healing function, a moment of detachment from contingent reality that allowed him to abstract himself and enter the world of the imaginary. Over the course of his career, he has participated in many group and solo exhibitions, and has been included in Catalogo dell’Arte Moderna Giorgio Mondadori and Atlante dell’Arte Contemporanea De Agostini. From 8 to 20 November, he will be the protagonist of the anthological exhibition Sogno Toscano (Tuscan Dream), at the Palazzo del Pegaso in Florence, with the patronage of the Regional Council of Tuscany, where he will exhibit the works of his first seventy years of age and career, having started drawing from his earliest years; the exhibition is therefore a wonderful opportunity to enter the smiling, unreal and childlike world of Paolo Solei.