“Uno shock fiscale per salvare l’Italia”, la proposta di Civiltà Italiana

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Mario Travaglini

ROMA – Uno shock fiscale, l’unica soluzione per far uscire l’Italia dal guado. E’ quanto sostiene il presidente di Civiltà Italiana, Mario Travaglini, esperto in questioni economiche e fiscali.
“Il Governo si appresta ad approvare la legge di stabilità 2018 ma dall’Europa ci arrivano segnali contraddittori. Il commissario Katainen, finlandese, che appartiene al novero dei paesi intransigenti, ci dice che la nostra manovra è insufficiente per 3,5 miliardi di euro. Lo stesso Katainen ci dice che il nostro debito pubblico presenta criticità notevoli. Non è la prima volta che l’Europa ci fa queste osservazioni”. Osserva Travaglini che pone l’accento sulla questione di non poco conto. “Come recuperare i 3,5 miliardi? Le strade sono due: ridurre la spesa o aumentare le entrate. Tagliare la spesa pubblica con i tempi che corrono è impossibile, aumentare le entrate si traduce in maggiore tassazione per i cittadini. Inoltre l’Italia è ferma. Da quindici anni il nostro PIL é cresciuto molto meno della media europea con il picco del -2,3% toccato nel 2012. Essere a -2,3% dalla media la dice lunga sulla debolezza della nostra economia perché se confrontiamo questo risultato con quello dei paesi più virtuosi ci accorgiamo che la differenza e ancora più pesante (Germania + 3,04 – Francia + 2,2). Un abisso. Una situazione critica, difficile e stagnante. Il prossimo Governo dovrà partire da qui”.
Per Civiltà Italiana per capovolgere questa situazione di stallo e permettere all’economia di creare benessere con conseguente incremento del PIL occorre che le imprese e le famiglie abbiano più denaro disponibile per investire e consumare. Insomma occorre attivare quel meccanismo virtuoso che consiste in : meno tasse – più investimenti – più consumi – più lavoro – più gettito-più welfare – più benessere.
“I piccoli aggiustamenti posti in essere negli ultimi dieci anni non hanno prodotto alcun affetto tangibile se non quello -negativo- di appesantire ancora di più il debito pubblico ( vedasi i famosi ottanta euro elargiti dal 2014 a uso di promozione elettorale e costati 10 miliardi l’anno senza dare alcun beneficio).”
Per il nostro Paese occorre un’azione d’urto, e Civiltà Italiana la chiama shock fiscale.
“Si impone con urgenza l’adozione di misure coraggiose: un vero e proprio shock fiscale che risvegli i gangli vitali della nostra economia e del nostro tessuto sociale. Si proprio il nostro tessuto sociale checché ne pensi e dica quella parte di matrice marxista che non intende rinunciare alla progressività delle imposte perché da sempre legata alla teoria pauperistica che avversa la ricchezza e l’economia capitalistica, ritenendo che l’unica progressività possibile sia quella che lo Stato ottiene applicando aliquote marginali crescenti agli scaglioni dei redditi personali (IRPEF) in quanto queste aiuterebbero a fronteggiare le diseguaglianze e la povertà.”
Sul sito di Civiltà Italiana, www.civilta-italiana.eu, nell’Osservatorio Fisco la tematica viene approfondita.