“Vainglory” l’installazione multimediale di Max Magaldi al Teatro Petrella

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3_Max Magaldi_Vainglory © Roberto Conte

L’installazione multimediale Vainglory in un ciclo di interventi dedicato ai sette vizi capitali digitali “theVices”, il 4 e 5 Dicembre

LONGIANO – L’artista Max Magaldi, con l’installazione multimediale Vainglory, una produzione STUDIO STUDIO STUDIO presentata il 4 e il 5 dicembre al Teatro Petrella di Longiano (Forlì-Cesena), ha dato l’avvio a un percorso di indagine sui sette vizi capitali digitali dal titolo theVices. Superbia, avarizia, lussuria, invidia, gola, ira, accidia, i vizi vengono messi in relazione con la contemporaneità, in una mise en scène che porta all’estremo quell’insopprimibile e ossessiva necessità di esprimersi che è diventato uno dei tratti distintivi del nostro tempo.

Vainglory è un’operazione che provoca lo spettatore puntando a generare una riflessione sull’abuso di device tecnologici e dei social network che caratterizza le nostre vite. Negli spazi del teatro all’italiana di Longiano, sovvertiti dall’intervento dell’artista, il pubblico viene invitato a salire sul palco e a osservare, in un ribaltamento della prospettiva tradizionale, platea e balconate invase da 150 dispositivi al posto degli spettatori. Ogni device diffonde un contenuto audiovisivo diverso estrapolato dai social; Magaldi utilizza i contenuti generati dai dispositivi per modellare una scultura sonora e visiva che il pubblico può attraversare scendendo in platea.

Le immagini e suoni scelti dall’artista indagano la faccia oscura e illuminata della tecnologia, attingendo a un immaginario dalle sfumature ironiche, tra il surreale e l’iperreale, e ad espressioni vicine all’universo dei meme. Come un’orchestra, Vainglory esegue frammenti di una pièce contemporanea sempre in bilico tra creatività diffusa e il brusio di fondo delle nostre vite, rappresentando il processo di democratizzazione dell’arte e di trasformazione del pubblico da elemento passivo a creatore compulsivo di contenuti.

L’assonanza tra il titolo theVices e queste vere e proprie protesi che ormai sono i device che popolano la nostra quotidianità, suggerisce chiaramente il monito dell’artista, denuncia una condizione sociale che riguarda ognuno di noi: la costante necessità di creare contenuti nuovi, originali, accattivanti, per conquistare pochi secondi di una celebrità sempre più inconsistente. Il rovesciamento proposto da Magaldi con Vainglory rende evidente il moto di superbia, il vanto mal riposto di questo egocentrismo esibito che genera un rumore che soffoca anche la creatività, restando però lontano dal palcoscenico.

Vainglory è un progetto in partnership con Chimpy, PC4Change e SHIFT, realtà che da anni si impegnano nella riduzione dell’impatto ambientale nell’industria elettronica e che rappresentano le diverse buone pratiche che si dovrebbero adottare a tal fine. Una scelta non casuale, che va dunque a completare il senso del lavoro di Magaldi, ponendo l’accento anche sulla sempre più pressante necessità di considerare la sostenibilità ambientale nella diffusione dei device. L’installazione vuole infatti promuovere anche l’uso responsabile dei dispositivi elettronici, sensibilizzare al riuso e riciclo dei materiali, e implementare un sistema economico circolare, che aumenti la durata dei prodotti e la minimizzazione degli sprechi e del conseguente impatto sull’ambiente.

Vainglory fa parte di Vanagloria, il palinsesto firmato da Cronopios che, dal 4 al 12 dicembre 2021, ospita al Teatro Petrella di Longiano spettacoli come Antenati di Marco Paolini, la conferenza scenica Social Warning di Luca De Rosa e Green StorytellersCome ti salvo il pianeta di Mara Moschini e Marco Cortesi, che approfondiscono i temi affrontati da Magaldi in questo lavoro.

Max Magaldi

(1982) ha suonato come batterista in tutta Europa con diversi progetti musicali. A partire dal 2018, sperimenta azioni performative digitali che intrecciano musica, arte contemporanea e hackeraggio sui social network e sviluppa il concetto di murales sonoro: una sonorizzazione site-specific dello spazio pubblico che chiunque può ascoltare attraverso il proprio device. Crea in seguito il progetto “theDrama” con cui realizza, lavorando sul tema dei migranti, un murales sonoro per i porti petroliferi europei e uno per il cimitero dei giubbotti salvagente sull’isola di Lesbo. Nel 2019 realizza performance musicali per “Simbiosi”, l’installazione di Edoardo Tresoldi ad Arte Sella, e “Merci”, la mostra dell’artista spagnolo Gonzalo Borondo a Bordeaux. Collabora con STUDIO STUDIO STUDIO per la realizzazione di “Gharfa”, installazione esperienziale a Riyadh, attraverso la progettazione di una de-composizione sonora che permette al visitatore di creare il suo personale “mix” audio

STUDIO STUDIO STUDIO è un lab interdisciplinare fondato da Edoardo Tresoldi per creare e supportare progetti artistici contemporanei.

Teatro Petrella

A metà dell’800 il vecchio teatro cittadino risultava ormai inadatto a far fronte all’amore dei longianesi per gli spettacoli. Dopo svariati tentativi si giunse nel 1864 a quello che sarebbe stato il progetto per un piccolo teatro posto nell’area dell’ex convento di S. Girolamo; i lavori terminarono nel 1870. Durante la 2° Guerra Mondiale il teatro subì delle forti lesioni e solo negli anni ’80 l’Amministrazione Comunale attuò un restauro finalizzato al ripristino filologico della struttura preesistente. Dalla riapertura, nel 1986, attraverso soprattutto le “residenze creative”, al Petrella si sono esibiti innumerevoli artisti tra cui Dario Fo e Franca Rame, Stefano Bollani, Ezio Bosso, Claudio Bisio, Angela Finocchiaro, Ivano Marescotti, Paolo Rossi, David Riondino, Lella Costa, Alessandro Bergonzoni, Ascanio Celestini e tanti altri. Gestito dal 2014 da CRONOPIOS s.r.l., il Petrella ha infatti mantenuto la sua forma di luogo di residenza per artisti; il cartellone si è arricchito con la partecipazione a reti regionali come “EBAL”, “Trasporti Eccezionali” per la musica e con il progetto di residenza per creazioni coreografiche “Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi” in collaborazione con L’arboreto Teatro Dimora di Mondaino.

Chimpy

Chimpy è un’azienda di powerbank sharing attiva in tutta Europa. Nasce come startup nel 2013 dalla volontà di agire contro il crescente problema dei rifiuti di batterie usate. Il modello di business iniziale rivolto alle aziende (ricarica di batterie AAA) si trasforma rapidamente in un servizio di noleggio di powerbank per il grande pubblico. Con questo è cambiato anche il target di Chimpy: ora sono gli utenti di telefoni cellulari. Tuttavia, l’approccio ecologico iniziale rimane intatto: tutte le batterie vengono caricate esclusivamente con energia solare. D’altra parte, vengono utilizzate molte più volte rispetto al powerbank che vengono acquistate singolarmente, poiché questi tendono a scomparire rapidamente in un cassetto per essere poi dimenticati. In questo senso, Chimpy contribuisce attivamente a ridurre la quantità di rifiuti da riciclare.

L’azienda è stata fondata a Zurigo. In Svizzera, i servizi di Chimpy sono disponibili in tutte le stazioni ferroviarie, edicole, aeroporti e centri commerciali. Dal 2019, l’azienda sta sviluppando una rete simile per offrire i propri servizi nelle grandi città europee. In Italia, grazie alla collaborazione con primaedicola.it e m-dis Distribuzione Media S.p.A. (RCS MediaGroup), il servizio è stato lanciato a luglio 2021 ed è oggi disponibile a Milano in un circuito di 70 edicole.

PC4change

Un progetto della Cooperativa Reware Reware è una Cooperativa e Impresa Sociale specializzata nella rigenerazione avanzata di apparecchiature informatiche dismesse da grandi aziende, che ha come scopo la prevenzione della produzione di rifiuti elettronici e la preservazione delle risorse naturali. Reware permette alle aziende di fare opera di responsabilità ambientale, risparmiando sui costi di smaltimento, con la certezza di avere una cancellazione sicura e certificata dei dati dai supporti di memoria dismessi e di poter fare operazioni di CSR a sostegno del No Profit e nel rispetto delle migliori pratiche di prevenzione ambientale esistenti. Dal 2018 Reware ha stipulato un accordo di partenariato permanente con Legambiente, INTERSOS e la ONG CIES. Il progetto si chiama PC4Change e ha come scopo quello di sostenere economicamente i progetti di queste tre grandi organizzazioni No Profit con la rigenerazione e la vendita dei computer dismessi destinati a PC4Change. I computer donati dalle aziende che aderiscono a PC4Change vengono rigenerati da Reware e reimmessi sul mercato. A questo progetto hanno aderito le Assicurazioni ConTe, Paypall Italia, il gruppo BNL-BNP-Paribas e Crédit Agricole.

SHIFT

SHIFT è una piccola azienda a conduzione familiare con sede a Falkenberg, circa 30 km a sud di Kassel (Germania). È stata fondata nel 2014 dal designer Carsten Waldeck, da suo fratello Samuel e dal padre Rolf Waldeck. Insieme hanno lavorato per realizzare la loro visione di elettronica sostenibile. Grazie alla loro architettura modulare, gli SHIFTPHONES sono semplici da aprire e facili da riparare. Questo progetto mira a prolungare la durata del telefono e a ridurre la quantità di rifiuti elettronici. L’assemblaggio finale avviene nella manifattura SHIFT, caratterizzata da condizioni di lavoro eque; l’obiettivo dell’azienda è infatti conciliare l’azione dell’uomo e della natura attraverso i metodi di produzione e azione adottati. SHIFT investe i suoi profitti in progetti sociali e ambientali in tutto il mondo. Il nome SHIFT esprime il cambiamento verso l’uso di dispositivi mobili sostenibili e verso un modello di economia circolare che l’azienda si impegna a sostenere.