“Welcome Home”, Ylyne: “Una cover dei Metallica reinterpretato in chiave elettronica”

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È un brano speciale quello con cui Ylyne, l’incarnazione elettronica dell’estroso musicista Frank Martino, annuncia l’uscita del suo nuovo album Odd Dance Music, prevista per il 16 aprile su etichetta Auand Beats

È in uscita il nuovo singolo di Ylyne, intitolato Welcome Home (Sanitarium). Il brano è un rework del noto classico dei Metallica, ma ogni componente thrash metal del brano originale è sostanzialmente sparita, qui condensata in drum machine, loop e suoni elettronici che lo rendono una rielaborazione totalmente originale più che una mera cover. Il singolo è l’ultimo prima dell’uscita del terzo album di Ylyne, prevista per il 16 aprile. Il disco si chiamerà ODM, cioè “Odd Dance Music”, che è una definizione che (un po’ scherzosamente) ha creato Frank per il suo genere musicale, cioè un genere che parte dalla base di suoni della musica dance, trap e glitch, amalgamati con armonie storte e tempi dispari a formare un sound “odd”.

Ylyne ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Welcome Home” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?

Il brano è una cover dei Metallica, un classico del loro repertorio. Insieme a Luca Scaggiante, che lo ha cantato, lo abbiamo reinterpretato in chiave interamente elettronica, rielaborando il testo, la melodia e tutto l’arrangiamento originale di cui è rimasto ben poco, eccetto qualche accenno al riff principale suonato da sintetizzatori al posto della chitarra.

Che cosa vuoi trasmettere con questo lavoro?

Ho deciso di pubblicare questo pezzo come ultimo singolo dal nuovo album per la tematica che tratta, per certi versi molto simile alla condizione attuale. Il testo descrive la vita di un paziente psichiatrico, etichettato come squilibrato (“mentally deranged”), inserito all’interno di un ospedale dove ossessivamente rivive la stessa condizione ogni giorno, come in un loop. Al di là dell’effettiva diagnosi clinica, la sua situazione sembra essere molto vicina a chi è obbligato a stare chiuso per molto tempo in uno spazio limitato: l’analogia con quanto abbiamo vissuto nel 2020, e che in parte ancora viviamo, è molto forte.

Il singolo è l’ultimo prima dell’uscita del terzo album, ci puoi dare qualche anticipazione?

In questo disco ho sondato il crossover tra sonorità dance “commerciali” e ritmi più complessi e inusuali, all’interno di quell’ambito. Nonostante i primi singoli siano tutti strumentali, ho realizzato dei brani insieme ad alcuni dei miei vocalist preferiti, inserendo dunque pezzi cantati, che bilanciano notevolmente la scaletta.

Come nasce il progetto di musica elettronica Ylyne?

Ho sempre contaminato la mia musica “chitarristica” con effetti e strumentazione elettronica in generale: campionatori, drum machines, sintetizzatori… Una decina di anni fa ho iniziato a sperimentare con la sola elettronica, senza chitarra, prima come DJ e successivamente come producer e live set. In YLYNE faccio confluire tutte le idee di stampo prevalentemente elettronico, che diversamente non riuscirebbero ad avere spazio se inserite nella mia produzione con la band. Ciò mi permette anche di focalizzare il mio gruppo, Disorgan, verso un sound prettamente più “acustico” ed improvvisativo, relegando l’elettronica ad un’influenza compositiva, piuttosto che porla al centro del progetto.