Zabà: nuova dolcissima linea tutta dedicata allo zabaione

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zabà terra madreLo zabaione è una delle ricette più tipiche della cucina piemontese, una crema a base di tuorli d’uovo, zucchero e marsala da accompagnare con ogni genere di biscotto e, perché no, con il gelato, da versare su una fetta di pandoro o arricchire con la panna. Molte leggende sullo zabaione fanno risalire l’origine della sua creazione a Torino ed il maestro gelatiere Alberto Marchetti, da sempre innamorato delle cose semplici e genuine, sceglie proprio la sua Torino per presentare ufficialmente Zabà: la nuova, dolcissima linea tutta dedicata allo zabaione.

L’appuntamento è a Terra Madre Salone del Gusto, dal 22 al 26 settembre, nello spazio dedicato al Piemonte: nei giorni del Salone parte del ricavato delle vendite di Zabà sarà devoluto alla Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus.

Fedele alla filosofia con la quale realizza i propri gelati, per il suo Zabà, goloso e genuino, Alberto utilizza pochi ingredienti, selezionati con cura. “Le uova – dichiara Alberto Marchetti con orgoglio -sono fresche, da galline felici allevate a terra, selezionate da Fantolino. Lo zucchero è italiano al 100% di Italia Zuccheri. La ricetta è quella di Langa, con il marsala, e la tradizione è torinese, come le mie radici”.

Alberto Marchetti crede fermamente in un’idea: la bontà è disarmante. Per questo il progetto Zabà nasce nella Torre dell’Eremo di Pecetto (TO), insieme a un gruppo di ragazzi diversamente abili. Insieme ad una rete d’impresa costruita con i partner di filiera, Zabà sostiene l’Arsenale dell’Armonia, un progetto di Ernesto Olivero che dà forma al sogno di pace, accoglienza, integrazione ed armonia che proprio lui fece nel 1964.

Caldo è ottimo per accompagnare biscotti e torte ma Zabà è buono anche da bere. Basta togliere il tappo e scaldarlo a bagnomaria o in microonde. A temperatura ambiente è perfetto per variegare gelati o arricchire creme e panna montata. Dopo 3 ore nel freezer si trasforma in un goloso dolce al cucchiaio.

Zabà, lo zabaione cremoso e profumato, dal colore dorato, è già diventato un must per tutti gli amanti delle golosità di Alberto che ora lancia ufficialmente una linea dedicata, per ora composta – per ora – da 6 diverse varianti, dove ogni referenza è un’esplosione di gusto e creatività.

ZABÀ

Lo zabaione classico di Alberto.

ZABÀ RISERVA

Lo zabaione al Marsala Ambra dolce 2004 di Francesco Intorcia Heritage.

ZABÀ PER BIRRA BALADIN – BEERMOUTH BALADIN

Lo zabaione reinterpretato attraverso la birra. Beermouth nasce dall’unione di una birra di grande personalità e struttura, il barley wine XYAUYU’ di Baladin, e una miscela di tredici spezie ed erbe aromatiche. Un prodotto inedito che si ispira alla tradizione piemontese dei vermouth, utilizzando estrazioni idroalcoliche di botaniche ma sostituendo il vino con la birra. Frutto della visione di Teo Musso, Dennis Zoppi e Giacomo Donadio.

ZABÀ PER MAGO RABIN – BIANCO CHINATO DEL MAGO

Si parte sempre da una precisa idea di buono. Alla semplicità della tradizione si aggiunge un tocco di magia: il Bianco Chinato del Mago, vermouth d’eccellenza torinese, esalta la ricetta originale di Zabà con note di arancio amaro e cedro candito, noce moscata e cannella per uno zabaione dalla personalità sorprendente, perfetto con i più golosi abbinamenti.

ZABÀ PER GLI AIRONI – NERO SAKE’ ITALIANO

Zabaione al sakè italiano. Quando lo zabaione incontra il riso diventa uno Zabà Nero. Un prodotto che guarda all’oriente ma parla piemontese. Protagonista Nero, il primo sakè italiano prodotto con il riso vercellese de Gli Aironi. Le note date dalle erbe botaniche tipiche del vermouth torinese, a cui Nero si ispira per la fortificazione, si mescolano al gusto classino dello zabaione, per uno Zabà fuori dall’ordinario, nel gusto e nel colore.

ZABÀ PER TERRA MADRE – AL MOSCATO PRESIDIO DI STREVI

Quando Zabà incontra il Moscato Passito più antico del Piemonte, il giallo si impreziosisce di riflessi ambrati e racconta di una testarda tradizione. Il Passrí profuma delle migliori uve del vigneto Scrapona, prima selezionate e raccolte a mano, poi appassite e vinificate secondo lo storico metodo di Strevi.