Zampaglione dopo i casi Sangiovanni e Mr. Rain: “Si distruggono carriere, abbiate rispetto della musica”

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Federico ZampaglioneROMA – “Leggo sempre più spesso di giovani cantanti, che stritolati dalla macchina dell’industria musicale e dalla troppa pressione, decidono di ritirarsi oppure stanno molto male. È diventato tutto folle… i ragazzi vengono presi dal nulla e, senza alcuna gavetta o reale percorso formativo, vengono sparati subito ai massimi livelli possibili del music business. Si pretende che ogni 2 mesi sfornino la hit, che riempiano stadi e palasport senza prima aver suonato mai neanche in un club. E se qualcosa comincia a non funzionare, li fanno scomparire in un istante. Tutto questo ricorda tristemente il paese dei balocchi nella favola di Pinocchio, compreso il triste epilogo in cui i giovani vengono trasformati in asini e buttati a mare. Che tristezza, che orrore! Abbiate rispetto della musica e di chi la ama e magari vorrebbe viverla e farne un mestiere. Non fate a questi ragazzi quello che non vorreste fosse fatto ai vostri figli!”.

Così, con un post su Facebook, Federico Zampaglione dei Tiromancino dice la sua dopo i casi di Sangiovanni e Mr. Rain: entrambi i cantanti, infatti, hanno annunciato – subito dopo la conclusione dell’esperienza sanremese – di volersi fermare per un po’ di tempo a causa delle troppe pressioni subìte dall’industria musicale. “Questo è il vero problema del sistema discografico di oggi”, aggiunge Zampaglione. “Anziché puntare su canzoni che possano restare nel tempo e diventare repertorio di un artista, i discografici cercano un flusso costante di pezzi ultra commerciali per riempire piattaforme di streaming. Belli o brutti che siano non importa, purché escano a getto continuo per favorire l’algoritmo. Non è matematicamente possibile avere una buona canzone tra le mani ogni due o tre mesi. Così si distruggono carriere e si fanno danni enormi ai giovani che si fanno purtroppo travolgere da questo sistema malato. Andrebbe resettato tutto”.