32 anni dal crollo del muro di Berlino, Renzulli: “Una vergogna dell’umanità”

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foto RicPic

FIRENZE – Oggi è il 32° anniversario del crollo del muro di Berlino. Ghigo Renzulli ne ha parlato anche nel suo recente libro “40 anni da Litfiba”. Ecco il passaggio in cui il chitarrista toscano ripercorre quanto vissuto anni fa: “Prima di andar via da Berlino e partire per la ex-Jugoslavia, dopo aver suonato al Loft-Metropol ci recammo al muro in un punto dove c’era un’impalcatura che ti permetteva di salire e dare una occhiata furtiva dall’altra parte. Si riuscivano a vedere le postazioni delle sentinelle armate fino ai denti. Prima di andare via feci una grande pisciata sul muro, per esprimere il mio punto di vista su quella vergogna dell’umanità”.

Poi su Facebook aggiunge: “Ci piscerei di nuovo, come piscio per spregio su qualsiasi cosa che offende la dignità umana. Un muro eretto per dividere i popoli è una vergogna e basta. Le società si migliorano con l’intelligenza e non con i muri. Molti danno al muro, per interesse personale, una connotazione politica. Molti dicono che simboleggia la vincita del capitalismo. Sono argomentazioni materiali che non vanno alla base del problema. Qualsiasi muro, compresi anche quelli odierni, come quello tra Messico e Stati Uniti, Grecia e Turchia, Slovenia e Croazia etc. sono indecenti e deplorevoli perche’ offendono l’uomo e la civile società”.