“Né testa, né croce”, il nuovo singolo di Massimiliano D’Ambrosio

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massimiliano d'ambrosio

“È una canzone che ho scritto con il sorriso stampato in faccia, una cosa lieve, leggera. Una danza sospesa durante le quotidiane corse che il giorno dispone”

Dal 9 luglio è disponibile in rotazione radiofonica e sulle piattaforme digitali “Né testa, né croce” (MD Records), il nuovo singolo di Massimiliano D’Ambrosio. “Né testa, né croce”, registrato e mixato presso il Village Recordings Studio di Roma da Gianluca Siscaro, arrangiato e sotto la direzione artistica di Edoardo Petretti, è un brano sulla ricerca della felicità. Ognuno ha la sua ricetta per ottenerla ma gli ingredienti sono quasi sempre semplici, elementari: il contatto del prato sotto i piedi, il suono della voce della persona amata, prendersi cura di qualcosa o di qualcuno. Il soldino è un talismano, un amuleto da stringere per riportarci a vivere il momento presente in connessione profonda con le nostre emozioni. Nel testo di “Né testa, né croce”, come già in altri brani di Massimiliano D’Ambrosio, traspare l’importanza di ricercare e scegliere le parole con cura.

Massimiliano D’Ambrosio ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Né testa, né croce” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?

È una canzone che ho scritto con il sorriso stampato in faccia, una cosa lieve, leggera. Una danza sospesa durante le corse che il giorno dispone.

Cosa vuoi trasmettere con questo brano?

E’ un brano dal ritmo tranquillo e allegro. Il testo è costruito sul modo di dire “un soldino per i tuoi pensieri”, una richiesta di condividere cosa turba o affligge l’interlocutore. Nel brano Il soldino è un talismano un oggetto magico che fa da tramite a qualcosa di potente e misterioso. È un richiamo del sangue al quale è impossibile non rispondere

C’è anche un videoclip, come si caratterizza?

Nel video persone di etnie ed età diverse ballano insieme o da sole: l’inclusività è il cardine di tutto, dove la semplicità delle scene su schermo permette a tutti di ritrovarsi. Il tutto mentre, di tanto in tanto, una monetina gira, rotea senza sosta. Senza indicare né testa, né croce. Tutto è immerso in un’atmosfera calda e d’amore, che è quello che vorrei trasmettere con questa canzone.

Come ti sei avvicinato al mondo della musica?

Ho avuto la fortuna di vivere, anche se ero piccolino, l’ultimo periodo di un locale storico come il Folkstudio di Roma. Quell’esperienza, in quel luogo magico, ha sicuramente lasciato un segno profondo ed ha influenzato il mio modo di fare musica.