“Bunny Mode”, alla scoperta del nuovo album di Jaguar Jonze

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Il disco in arrivo il 3 giugno, un personale trionfo alla resilienza, un’incredibile opera creativa che permette all’abilità artistica di Jaguar Jonze di brillare

jaguar jonzeIn natura i conigli sono delle prede: piccoli e vulnerabili, si bloccano di fronte al pericolo. Mentre cresceva e, successivamente, in risposta alla diagnosi di un disturbo da stress traumatico come conseguenza di un abuso infantile, Jaguar Jonze è costantemente in modalità ‘coniglio’, pronta a bloccarsi in risposta a qualunque cosa o emozione che possa disturbare la sua salvezza, un approccio che lei stessa ha definito, negli anni, ‘bunny mode’.

Una tattica di sopravvivenza che ha imparato sin da adolescente, diventando calma e tranquilla di fronte al pericolo, invece di urlare e piangere. Ma è giunto il momento di lasciare questo atteggiamento alle spalle: “this album is a journey of saying goodbye to that ‘bunny mode’. Making this record has been this process of saying than you for saving me and allowing me to survive up until this point, but I don’t need you anymore”.

Oltre a rappresentare un enorme trionfo personale e di resilienza, ‘Bunny Mode‘ è un lavoro altamente creativo che permette ai mille lati artistici di Jaguar Jonze di brillare. Il disco di debutto, in arrivo il 3 giugno su etichetta Nettwerk Music Group, trova la forza nella vulnerabilità, affrontando momenti bui con umorismo, irradiando sicurezza. In ‘Bunny Mode’ Jaguar Jonze, ovvero Deena Lynch, crea un patchwork unico di pop, industrial noise ed energico punk per raccontare la sua storia. E’ frastagliato, feroce e ossessionante tutto in una volta: l’album è più di semplice musica, è un intero mondo in cui l’ascoltatore può entrare.

“Most things I did in my life, I did for survival. But, making music was the complete opposite: it was a gift and permission to myself to create, live passionately, and say what I was feeling. It was passion, intimacy, rawness, and connection; it completely changed my life. It made me feel human,” afferma Jaguar Jonze.

In ‘Bunny Mode l’artista ha lavorato con la sua band – Aidan Hogg (basso, synth, co-produttore), Joe Fallon (chitarra, archi) e Jacob Mann (batteria) – costruendo l’album tra sessioni casalinghe e in studio a Brisbane e Coorabell, senza mai perdere l’originalità e l’autenticità della scrittura di Lynch, oltre a catturare l’effervescenza e l’energia della sua personalità.

Con il suo art-pop esuberante, Jaguar Jonze è stata spesso paragonata a St. Vincent, Japanese Breakfast, Charli XCX e Paramore e, come loro, ne padroneggia la produzione creativa, dalla scrittura allo styling, da autodidatta, vedendo la creatività come un’opportunità per esplorare, imparare, crescere.

Oltre a creare musica, Jaguar Jonze è illustratrice (Spectator Jonze) e fotografa (Dusky Jonze). Inoltre, dirige, monta e produce i suoi video musicali ed il materiale tematico dei suoi testi – forza, tenacia, prepotenza – si riflette in tutto, dallo stile dei suoi costumi al modo in cui si atteggia, un’esperienza sensoriale in cui le persone possono rifugiarsi e relazionarsi.

‘Bunny Mode’ è una potente opera femminista che esplora il viaggio di Lynch come sopravvissuta all’assalto, sostenitrice del cambiamento e figura in prima linea nel movimento australiano #MeToo, una riflessione molto personale di due anni di tempesta di fuoco, un debutto che trova l’artista trionfante, riluttante a essere complice della cultura del silenzio e a parlare con un’industria, quella discografica, che sul suo silenzio ci faceva affidamento. “I’ve given myself permission to feel the emotions that I’ve been holding back on for so long, to find my voice and use it in this world, because I know my worth now. And I do have something to say.” dichiara Jaguar Jonze.

Alcuni dei brani di ‘Bunny Mode’ sono profondamente personali. Ad esempio, ‘Not Yours’ parla della sua aggressione sessuale da parte di due produttori musicali, evento che ha innescato il suo lavoro di advocacy di alto profilo per creare un cambiamento significativo nell’industria musicale. ‘Loud’ vede Lynch rifiutarsi di rimanere piccola di fronte ai soprusi, mentre ‘I Know my name’ afferma la volontà di non piegarsi ai guardiani del potere. Mentre altre tracce sono state scritte come grida di battaglia, ‘Littles fires’ è ‘una canzone per sopravvissuti’, un promemoria per coloro che lottano per qualcosa di più grande. ‘Man Made Monster’ chiede lo smantellamento del potere misogino e ‘Who died and made you king?’ mira i titani dell’industria musicale dal potere incontrollato.

Jaguar Jonze irradia sicurezza, trova forza nella sua vulnerabilità e affronta le cose oscure con un umorismo tagliente. Gli ultimi 18 mesi sono stati molto produttivi per l’artista: dopo la pubblicazione di ‘Diamonds & Liquid Gold’, il debutto sulla lunga distanza (aprile 2020) ed ‘Antihero’ (aprile 2021), sempre su etichetta Nettwerk, Jaguar Jonze si è esibita, lo scorso anno, agli Eurovision – Australian Decides, ottenendo un gran successo, aggiudicandosi gli AIR Awards nella categoria Outstanding Achievement ed il Triple J ‘Done Good’ Award.

Tra i volti più rappresentativi del movimento #MeToo in patria, è considerata da Vogue Australia tra le ’21 donne più ispiranti del 2021′. Jaguar Jonze è stata l’unica artista-musicista ad essere invitata agli incontri-eventi di ARIA, APRA, AMCOS e PPCA, per affrontare i problemi diffusi del settore musicale in materia di molestie sessuali. E’ stata inoltre relatrice ospite del seminario On My Mind Mental Health e di alcune conferenze dell’industria musicale sulla salute mentale. Jaguar Jonze continua inoltre a patrocinare il Temporary Working Group.

Stravagante artista, produttrice e creatrice di contenuti multimediali, nominata da Cool Accidents tra gli ‘artist to watch’, Jaguar Jonze (ovvero Deena Lynch) collabora anche con numerosi marchi, da Christian Louboutin a Obey, Stussy, Reebok, BMW ed altri ancora.

tracklist:

Know My Name – Who Died And Made You King? – Swallow – Drawing Lines
Trigger Happy – Loud – Little Fires – Punchline – Cut – Not Yours – Man Made Monster