“A Matter Of Time”, il nuovo album della band Britpop Shed Seven

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a metter of timeDopo essersi riuniti nel 2017 per una manciata di concerti i cui biglietti sono andati velocemente esauriti in prevendita, Shed Seven hanno suonato gli spettacoli più emozionanti dei loro 30 anni di carriera e possono giustamente affermare di essere, dal vivo, più grandi di quanto lo fossero negli anni ’90.

Durante la loro reunion, la band non contemplava di scrivere nuova musica, finchè il chitarrista Paul Banks non presentò un nuovo riff durante le prove, che divenne la base per ‘Nothing To Live Down’, la prima canzone scritta per ‘Instant Pleasure’ del 2017, che portò Witter a realizzare “dopo tutto questo tempo, possiamo ancora farcela”. Il loro primo album dopo 16 anni ha visto il leggendario produttore e bassista dei Killing Joke, Youth, portare di tutto, dalle trombe alle campane, per un disco che, a detta dei media, era esattamente ciò che i fan di lunga durata stavano aspettando mentre, allo stesso tempo, esploravano nuovi territori sonori. L’album entrò nella Top10, raggiungendo la #8, al pari di ‘A Maximum High’, il disco del 1996.

Sei anni dop, ‘A Matter Of Time’ rappresenta una rinascita per Shed Seven, che considerano il disco il loro miglior lavoro dai tempi del successo del 1996. L’album vede numerose collaborazioni, tra cui Peter Doherty, Rowetta degli Happy Mondays, Reverend e Laura McClure dei Makers. La potenza e la maturità dei brani riflettono l’amicizia decennale tra il cantante Witter, il chitarrista Paul Banks ed il bassista Tom Gladwin.

‘A Matter Of Time’ arriva dopo un periodo di turbolenza in seguito alla partenza del batterista Alan Leach e del chitarrista/tastierista Joe Johnson. La perdita di due membri di lunga data ha però contribuito ad avvicinare il trio rimasto, dando nuovo slancio alla scrittura delle canzoni. “Con questo album siamo tornati ai nostri primi anni” dice Witter. “Prima che uscisse il primo album degli Stone Roses, Paul e io ascoltavamo Frankies Goes To Hollywood e i Duran Duran. Paul adorava moltissimo i Simple Minds e io amavo gli U2 nel periodo di ‘Joshua Tree’. Quasi senza discuterne, penso che siamo tornati alla nostra giovinezza”. Banks è d’accordo, sottolineando che il modo in cui l’album è stato scritto a distanza era simile al modo in cui lui e Witter scrivevano canzoni all’età di 12 anni, utilizzando una macchina a quattro tracce a casa di Banks. “Siamo tornati alle nostre radici” dice, “in un certo senso abbiamo riscoperto noi stessi”.

‘A Matter Of Time’ ha preso forma tra marzo e dicembre 2022 ed è il risultato di un’esplosione creativa in seguito allo sconvolgimento nella formazione della band. Il risultato è un disco brillante, esuberante, liberatorio e dall’attitudine rock. Le sessioni iniziali sono state scritte a casa di Paul e Witter, che inviavano il materiale ai nuovi membri Robert ‘Maxi’ Maxfield (ex batterista degli Audioweb/Ian Brown) e Tim Wills. Poichè stavano registrando demo a distanza, nessun brano è stato provato finchè non sono arrivati allo studio Space Mountain di Youth in Spagna, una remota enclave collinare circondata da branchi di cani randagi (uno dei quali, Mr. Scruff, appare sulla copertina di ‘A Matter Of Time’). Banks ammette che il metodo di lavoro di Youth – come far suonare inizialmente le canzoni davanti a lui con le chitarre acustiche, invece di ascoltare i demo – è stato impegnativo ma incredibile. I carillon, gli archi e le chitarre multistrato sono il risultato di una gioiosa esperienza di scrittura e di registrazione. Shed Seven avevano 20 anni quando fecero il loro debutto nel 1994. Ora, ‘A Matter Of Time’ è il lavoro di adulti maturi che hanno avuto la possibilità di riflettere su tutto, ma senza perdere mai l’entusiasmo della loro giovinezza.

La frenetica apertura con ‘Let’s Go!’, che risente delle influenze dei Pixies, è il lavoro di una band che non vede l’ora di uscire dal lockdown ed intraprendere un nuovo viaggio. Questa frenesia emerge anche nei rintocchi vintage in stile Stone Roses di ‘Kissing California’. ‘Talk Of The Town’ riporta a U2 e The Pretenders e mette in mostra il brillante lavoro chitarristico di Banks, mentre ‘Let’s Go Dancing’, dolcemente epica, è guidata dal pianoforte. Il polistrumentista Wills ha portato nuove trame, mentre il modo di suonare del batterista Maxfield è così formidabile che Youth ha osservato che la band ‘aveva trovato il loro Bonham’, riferendosi al leggendario stickman dei Led Zeppelin John.

Witter individua i temi chiave dell’album nell’ornitologia, nel sesso, nella droga e nello stalking. Quest’ultimo emerge in ‘Tripping With You’ (con il feat di Laura McClure), inizialmente nata come una canzone d’amore per poi diventare davvero sinistra. La straordinaria Rowetta, dopo aver rifiutato negli anni offerte di collaborazioni da altre band, non ci ha pensato due volte a prestare la sua voce nell’euforica ‘Ecstasy’. L’orecchiabile ‘Ring The Changes’ è quella più apertamente autobiografica, un guardare indietro agli anni ’90 e pensare che sia ora di crescere, mentre ‘F:K:H’ (Feeling Kinda High) ha preso vita durante un soundcheck e fa riferimento ad uno dei primissimi brani degli Shed, ‘Around Your House’, con testi dylaniani dalla coda nebbiosa. Guidata dal pianoforte, ‘Starlings’ è riflessiva e sognante, un malinconico inno, mentre la meravigliosa ‘Throwaways’ incontra Pet Doherty per raccontare le ‘persone che non si adattano’. Doherty aveva imparato a suonare la chitarra con le musiche degli Shed Seven. La canzone fu l’ultima ad essere registrara nell’ultimo giorno di studio, quando ormai la band era distrutta, con le dita di Banks tagliuzzate, le mani di Maxi piene di vesciche e Rick che riusciva a malapena a cantare. Tutta questa fragilità divenne qualcosa di veramente speciale.

Il 2024 segna 30 anni da ‘Change Giver’, il debutto di Shed Seven e ‘A Matter Of Time’ dimostra che la band è al top e che il viaggio è lungi dall’essere alla fine.