Al via il “Mojo Tour” di Alex Britti

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ROMA – Partirà il 15 giugno da Pescara il “Mojo Tour” di Alex Britti, artista romano da sempre noto per aver fatto cantare la sua chitarra e riconosciuto come uno dei bluesman tra i più bravi ed eclettici della scena italiana e internazionale grazie al suo virtuosismo che rende le sei corde un marchio di fabbrica. Il 2022, anno della “ripartenza”, vede Alex Britti pubblicare per l’inizio dell’estate, con la propria etichetta It.Pop, il suo primo disco interamente strumentale, attesissimo da tutti i suoi fan e dagli estimatori.

In questo periodo storico dove tutto diventa “fluido”, dove si tende ad osare e non etichettare, dove non esistono più confini di genere, Alex coglie la palla al balzo e sforna un disco che prende spunto dal blues, ma attinge a piene mani da qualsiasi genere sia del passato che presente, ricreando così una sorta di melting pot delle fluidità.

Il concerto sarà per coerenza ricco di atmosfere diverse, eterogenee, senza confini, senza una collocazione spazio/tempo, ciò grazie a degli arrangiamenti che gli piace definire trasversali, in cui il suo innato virtuosismo si fonde con ritmiche incalzanti e un sound che è il risultato di tutta una vita trascorsa ad assorbire il meglio da ogni genere musicale. Un concerto molto fruibile, caratterizzato dalle linee melodiche penetranti e molto riconoscibili dei brani inediti a cui vengono affiancati i brani scelti dal repertorio di Alex che lui ama definire ironicamente i lati “C”, ovvero i non singoli, quei brani contenuti in un album che per caratteristiche, ma non per minore qualità, non hanno mai brillato di luce propria a differenza dei singoli, che vanno in classifica.

I lati “C” sono quei brani che in un album fungono da collante e che mai come in questo caso si fondono alla perfezione con lo spirito di questo tour in cui per una volta è la canzone al servizio dei protagonisti e non il contrario. Sul palco sarà accompagnato da tre musicisti, Giulio Rocca alla batteria, Emanuele Brignola al basso e Michele Papadia all’organo Hammond, pianoforte e tastiere. Tre professionisti solidi, eclettici, con grande esperienza alle spalle, all’altezza di affrontare un repertorio importante e a cui bastano poche note di un brano per capire dove andranno a parare. “Una banda”, come ama definirla Alex, “consapevole di parlare la mia stessa lingua, quella universale della musica con la M maiuscola”.