“Le infezioni del cavo orale e altre malattie, come il diabete e le patologie cardiovascolari sono strettamente interconnesse – sottolinea il Prof. Ugo Covani, Direttore dell’Istituto Stomatologico Toscano – Adesso è possibile trattare l’infiammazione orale e ridurre la glicemia ben dello 0,3%”
VIAREGGIO – Da sempre, nella storia della medicina, la bocca è lo specchio della salute. “Le infezioni della bocca sono oggi studiate molto attentamente perché possono attraverso complesse meccanismi portare a danni sistemici come il diabete” afferma il Prof. Ugo Covani, Professore di Medicina Orale Università di Pisa e Direttore dell’Istituto Stomatologico Toscano. “Il diabete, infatti, facilita le infezioni, che squilibrano a loro volta ulteriormente il suo sviluppo -sottolinea Covani – È un rapporto reciproco che si verifica nella totalità dei casi di coloro che sono affetti da questa malattia. Un’attenta cura delle infezioni del cavo orale contribuirà a migliorare anche la terapia. L’altra malattia emergente è la cardiopatia ischemica, possibile diretta conseguenza di alcune infezioni del cavo orale”.
Due prestigiose associazioni americane, infatti, la American Heart Association e la American Academy of Periodontology, ossia le società scientifiche a cui fanno riferimento rispettivamente i cardiologi e i paradontologi, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui evidenziano come un’infezione del cavo orale possa favorire l’insorgere di cardiopatia ischemica e la cura della medesima infezione può migliorare anche quest’altra patologia.
L’ISTITUTO STOMATOLOGICO TOSCANO – IL CONGRESSO DI VIAREGGIO. La salute del cavo orale sempre più al centro dell’attenzione per numerose patologie. Questo il messaggio lanciato a Viareggio (Lucca) in occasione del 5° Congresso dell’Istituto Stomatologico Toscano, che si è concluso sabato scorso. Il tema di quest’anno è stato quello della patologia orale: un approccio pratico per identificare una serie di indicazioni concrete per la pratica di tutti i giorni.
DIABETE IN CRESCITA. QUALE CORRELAZIONE CON LA PARODONTITE? – La salute orale è particolarmente rilevante per il mantenimento di una salute sistemica. “Il 70% della popolazione mondiale soffre di patologie parodontali e quasi la metà non ne è consapevole” spiega Simone Marconcini, coordinatore del Gruppo di Ricerca dell’Istituto Stomatologico Toscano. “Analogamente, importantissimi sono i numeri del diabete: secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2030 il 10% della popolazione adulta mondiale soffrirà di diabete”. Tra questi diversi tipi di patologie esiste una correlazione bidirezionale: il paziente che soffre di parodontite va più facilmente incontro a sviluppare un diabete di tipo 2, così come chi è affetto da diabete ha più possibilità di andare incontro a forme di parodontite. “Il quadro si complica ulteriormente in quanto chi soffre di queste patologie presenta un’incidenza di rischio superiore di andare incontro ad un altro problema, la patologia cardiovascolare, prima causa di morte al mondo” aggiunge il dott. Marconcini.
NUOVI SEMPLICI ESAMI – Regolari check-up dal dentista sono dunque fondamentali, soprattutto per chi soffre di patologie come il diabete. Ogni paziente dovrebbe avere la giusta consapevolezza dell’importanza di un controllo periodico per prevenire tutte le malattie orali: ciò significa anche un risparmio sul futuro, visto che la prevenzione permette di evitare interventi più costosi e invasivi in seguito.
“Attraverso una semplice analisi della saliva siamo in grado di avvertire il paziente che sta entrando in una maggiore vulnerabilità che lo porta ad essere più facilmente soggetto a sviluppare problemi più seri” prosegue Marconcini. “Nuove tecnologie come l’ozono terapia consentono in una fase successiva di riportare queste infiammazioni in un valore normale, non patologico. Trattare l’infiammazione orale giova anche al diabete da un punto di vista di glicemia dello 0,3%, quantitativo non trascurabile, nonostante le apparenze”.
Il paziente diabetico, infatti, prende un quantitativo di farmaci notevole: migliorare il controllo glicemico implica una riduzione il numero di farmaci, il loro costo, i loro effetti collaterali, oltreché il rischio di malattie cardiovascolari. Conseguentemente, ne traggono giovamento la salute complessiva e la possibilità di allungare la vita del paziente.