“Cobra”, alla scoperta del nuovo brano di Giacomo Luridiana

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“Cobra è una canzone che mette in scena l’ansia di non riuscire a conoscere sé stessi fino in fondo” racconta il cantante nell’intervista

cobra giacomo luridianaDal 27 agosto è disponibile in rotazione radiofonica “Cobra”, nuovo brano di Giacomo Luridiana già presente sulle piattaforme di streaming. “Cobra” è una canzone che dell’impossibilità di sapere con certezza se si è buoni o cattivi, da dove vengano le proprie scelte e quali siano le origini delle proprie azioni. In sostanza, rendersi conto di non conoscere sé stessi.

Giacomo Luridiana ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Cobra” è il tuo nuovo brano, di che cosa si tratta?

E’ una canzone che parla di non conoscere sé stessi, o meglio di non sapersi giudicare. Magari sai cosa ti piace, sai quello in cui credi, sai cosa faresti in questa o in quella situazione, ma non sai davvero il perché. Musicalmente mi sono divertito un sacco con questo pezzo, nella produzione fatta insieme a Edoardo Bosi aka Nyah Bear abbiamo voluto integrare il mio stile classico con sonorità più elettroniche ed è stato molto bello lavorarci.

Cosa vuoi trasmettere con questo brano?

Più che trasmettere, voglio esprimere quella sensazione di insicurezza e ansia che viene dal realizzare che non sai se sei davvero una brava persona, dal dubitare di aver mai avuto tutta la libertà di scelta che credevi di avere e dal sentirti piccolo davanti alle tue stesse ambizioni. Non parlo di trasmettere perché penso che sia poi chi la ascolta a dover trovare un significato in una canzone, farla propria, magari dandole un sesno a cui l’autore non aveva neanche mai pensato.

C’è anche un video, come si caratterizza?

E’ un lyric video fatto usando stock footage preso da internet. Le riprese sono molto belle, gli autori sono citati nella descrizione con link ad altri loro lavori, consiglio di andarli a vedere. Il video vuole accentuare l’idea del non-sapere attraverso il buio e i movimenti della ballerina hanno subito evocato l’immagine ambigua del cobra in me e la curatrice del video, Sandra Mayela Avila Sanchez (che poi è anche la mia ragazza).

Come nasce il tuo progetto musicale?

Da piccolo cercavo di esprimermi in vari modi, attraverso vari mezzi. Ho iniziato come tutti i bambini disegnando, poi alle elementari ho iniziato a scrivere poesie e quando mio zio mi ha regalato la sua vecchia chitarra parole e musica hanno iniziato a fondersi. Avevo già iniziato a fantasticare di scrivere musica prima, ma non mi ero mai spinto oltre creazioni molto brevi fatte sul flauto che ti fanno usare a scuola per Musica. Il momento in cui ho capito che volevo fare musica nella vita, però, è arrivato quando ho ripreso ad ascoltare ossessivamente Springsteen. Me lo faceva ascoltare molto mia mamma da bambino, ma poi l’ho abbandonato per alcuni anni. A 17 anni me ne sono innamorato di nuovo e mi ha trasmesso un’energia incredibile insieme alla voglia di esprimermi a pieno attraverso le mie canzoni.