Freak Show, esce in radio e in digitale “Old Disco” il nuovo singolo

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Spiega la band a proposito del brano: “Un omaggio alla musica che da 50 anni ci fa ballare, la disco music. Fatta a modo nostro”

Dal 10 giugno 2022 è disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “Old Disco”, il nuovo singolo dei Freak Show. Il brano è un omaggio alle discoteche e alla disco music degli anni ’70. La combinazione di questi due elementi, strettamente connessi tra loro, permise la rivoluzione della musica da ballo grazie anche al contributo del funk, dell’elettronica e delle orchestre Philly-sound: il primo vero esempio di crossover.

Freak Show, esce in radio e in digitale il nuovo singolo “Stand Up”

I Freak Show ci hanno gentilmente concesso un’intervista.

“Old Disco” è il vostro nuovo singolo, di che cosa si tratta?

Si tratta di un omaggio alla musica che più di ogni altra ci ha fatto e tuttora ci fa ballare. Ma ‘Disco’ significa anche ‘discoteca’, ossia il luogo che celebrava la discomusic in tutto il suo splendore di paillettes colorate. Le discoteche nacquero contemporaneamente alla discomusic, ne furono il perfetto complemento. Adesso si capisce che, al contempo, nacque anche una nuova socialità, un nuovo modo di stare insieme e di fruire della musica. Volumi alti, giochi di luce, dj… Tutto questo prima non c’era e poi, improvvisamente, c’era. Con un moto di patriottismo, ricordiamo che le primissime discoteche nacquero proprio in Italia, ancor prima che negli USA, contrariamente a quanto si possa pensare.

Cosa volete trasmettere con questo brano?

Magari la voglia di recuperare almeno in parte l’immenso bagaglio musicale che ci arriva da quegli anni e che oggi appare completamente perso. Prendete un brano qualunque degli Earth, Wind & Fire e comparatelo al miglior pezzo degli ultimi dieci anni. Ragazzi, non c’è storia. Non è questione di gusti, è una realtà oggettiva. Melodie, armonie, arrangiamenti, groove…tutte cose che si stanno perdendo. Naturalmente non bisogna generalizzare e le eccezioni ci sono ma si tratta, appunto, di eccezioni. Stiamo ascoltando musica di cinquant’anni fa e ancora la apprezziamo; contemporaneamente, esce l’ultimo pezzo del fenomeno di turno e dura due settimane. Produciamo musica che deve sparire in poche settimane, ecco cosa sta succedendo. Obsolescenza programmata, anche nella musica.

C’è anche un videoclip, come si caratterizza?

Abbiamo cercato di ricreare l’atmosfera dei clubs anni ’70 dando spazio alla voce femminile, come le bellissime regine della discomusic. Entrare in una discoteca era un’esperienza che aggrediva tutti e cinque i sensi: luci, suoni, colori, alcool, folla. Una dimensione parallela che durava qualche ora e che ti lasciava stremato, una volta uscito.

Come nasce la vostra band?

Dall’incontro di due persone che, musicalmente, parlavano la stessa lingua, come background e come intenzione esecutiva. L’evoluzione dei propri percorsi musicali li portò poi a dividersi ma solo artisticamente, non umanamente. In seguito, apparvero altri compagni di viaggio fino ad arrivare alla formazione attuale.