Se l’incremento congiunturale (come detto +1,6%) è in parte fisiologico, poiché segue alla forte riduzione dei posti di lavoro che sempre si registra a dicembre (mese nel quale molti contratti di lavoro giungono a scadenza), quello registrato su base annua (+3,0%) evidenzia quanto la ripresa economica concretizzatasi lo scorso anno si sia tradotta anche in un aumento dell’occupazione.
L’impatto della ripresa economica sull’occupazione appare anche dall’analisi dei flussi di lavoratori in entrata e in uscita dalle imprese artigiane, micro e piccole. A gennaio l’accelerazione dell’avvicendamento lavorativo ha riguardato tanto le assunzioni (aumentate del 47,6% grazie alla necessità di potenziare gli organici per fronteggiare l’incremento degli ordini) quanto le cessazioni dei rapporti lavorativi, cresciute del 35,4% rispetto a gennaio 2021.
In definitiva i dati di gennaio restituiscono un quadro occupazionale positivo per le imprese artigiane, micro e piccole che, tuttavia, potrebbe rappresentare la coda di una ripresa economica destinata ad attenuarsi nei prossimi mesi a causa degli esorbitanti rincari delle materie prime energetiche ed alimentari scatenati dalla guerra in Ucraina.
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