Le figure impalpabili ed evanescenti protagoniste delle opere di Melinda Barwanietz Bezeredy (IE)

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blu soul

A volte il vivere contemporaneo genera un desiderio di evasione verso atmosfere idilliache, leggere e sognanti necessarie ad alcuni artisti per esprimere la propria interiorità, una delicatezza d’animo che ha bisogno di astrarsi dalla realtà per trovare una propria dimensione. La sensibile protagonista di oggi ci racconta un mondo ideale a metà tra sogno e immaginazione consapevole.

L’Espressionismo Astratto è stato il movimento pittorico che più di tutti ha regalato agli artisti aderenti la maggiore libertà stilistica e creativa, proprio in virtù di quel desiderio fortemente manifestato e successivamente teorizzato nelle linee guida dal suo fondatore Jackson Pollock, di non avere regole, di non adeguarsi a schemi e norme che avrebbero imprigionato la libera esteriorizzazione emotiva di ogni esponente di quella grande corrente. L’imperativo era l’intensità espressiva, a volte narrata con impeto incontenibile come nel caso dell’Action Painting, altre raccontata con note tenui come nelle tele di Helen Frankenthaler, oppure più meditata come nel Color Field di Mark Rothko o ancora più rigorosa come nei monocromi di Barnett Newman, tutti però sotto il comun denominatore del manifestare apertamente le sensazioni profonde e istintive che l’artista non poteva, e non voleva trattenere né tanto meno relegare dentro la gabbia di principi e canoni estetici o stilistici. Tra i vari esponenti dell’Espressionismo Astratto ve ne fu uno in particolare Cy Twombly, che scelse la leggerezza come tratto distintivo del suo stile pittorico, scelta che lo rese indefinibile, quasi una voce fuori dal coro rispetto agli altri esponenti del movimento in cui il segno era sempre più marcato, più deciso, contrariamente alla sensazione che deriva dalla trasparenza e dalla volatilità. La caratteristica di quel grande artista è la medesima che contraddistingue Melinda Barwanietz Bezeredy la quale però oltrepassa il concetto di leggerezza e lo esalta, addirittura, rendendo impalpabili le stesse figure, donando loro quel velo di traslucenza attraverso il quale l’artista manifesta la delicatezza d’animo e la sensibilità con cui guarda il mondo che la circonda.

fabulon
1 Fabulon

Sembra quasi essere un’esortazione, la sua, a non tralasciare i piccoli dettagli, quelle pillole di semplicità che troppo spesso si confondono dentro la complessità del vivere contemporaneo, quelle tinte tenui che sono imprescindibili sfumature delle tinte forti di una quotidianità aggressiva, spesso impetuosa e travolgente, che induce l’individuo a perdersi dentro i ritmi incalzanti ai quali deve necessariamente adeguarsi. Sembra quasi ispirarsi all’Ikebana giapponese, l’arte di disporre i fiori recisi per esaltarne la bellezza e la soavità, Melinda Barwanietz Bezerdy per quel suo tocco gentile nel raccontare un mondo ideale in cui rifugiarsi e lasciarsi trasportare per accoglierne la piacevolezza e il senso di astrazione che da esso si assorbe.

blu harmony
2 Blue Harmony
bolero
3 Bolero
new lives
4 New Lives

Opere come Blue Harmony (Armonia Blu), con le sue tonalità di un azzurro chiaro che si lega al mondo dell’immaginario, Bolero in cui l’irrealtà si accompagna alla bellezza per dar vita a una forma non-forma che sembra voler attrarre l’osservatore avvolgendolo con le sue curve voluttuose e morbide, e New Lives (Nuove Vite) dove l’apice della composizione diviene germoglio della nuova vita di cui parla il titolo, esplosione nata dalla leggerezza sottostante a testimoniare che il bello, il buono, possono nascere anche quando la base non è così solida come si crede debba essere.

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5 Whereto (Verso dove)

Nel lavoro Whereto, appartenente al tema dei ritratti femminili allegorici, l’artista narra di una donna nel momento in cui prende coscienza del proprio disorientamento, where to in inglese suona più o meno come verso dove, dunque la ritrae nell’attimo precedente alla consapevolezza di quale sarà la sua successiva destinazione, la direzione da prendere, il nuovo percorso da seguire per trovare il futuro verso cui tende.

meerskat
6 Meerskat

E ancora in Meerskat, che appartiene alla serie dei disegni, Melinda Barwanietz Bezerdy sceglie di narrare di un luogo chimerico, una costruzione futuristica in cui potersi rifugiare per godere appieno la promessa di serenità che sembra racchiudere al suo interno, dove intorno non esistono nubi, rumore e smog bensì solo l’incanto dei fiori e l’armonia di un universo sospeso tra levità e bellezza di ciò che è intorno.

flower
7 Flower (Fiore)

Sperimentatrice per indole la Bezerdy usa materiali che escono al di fuori degli schemi classici, la base delle opere è prevalentemente la carta, superficie impalpabile come il risultato del suo estro creativo, sulla quale opera mescolando carbone, gesso, pastelli, matita, attraverso un gesto rapido e istintivo che richiede molta precisione perché il foglio non può avere cancellature o sbavature. Una tecnica personale e unica attraverso la quale Melinda Barwanietz Bezerdy dà vita a lavori capaci di trasportare l’osservatore in una dimensione irreale quanto desiderata per la sensazione di pace etereea in cui l’artista pone le sue figure impalpabili. Inizia fin da subito la carriera artistica intraprendendo gli studi accademici a Budapest, sua città natale, e completando la formazione presso l’Accademia di Graphic Art Design di Darmstadt in Germania; nel corso della sua carriera ha partecipato a mostre collettive in tutto il mondo – dal Messico all’Argentina, dalla Finlandia agli Stati Uniti, dalla Francia all’Italia e ancora in Austria, in Inghilterra, in Svizzera, in Germania e in Ungheria – e nel 2016 ha vinto il Premio Art Contemporain International a Point de Roide in Francia. Attualmente vive e lavora a Heppenheim in Germania.

MELINDA BARWANIETZ BEZERDY-CONTATTI
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