I Meteora parlano del nuovo singolo “Via Mameli” [VIDEO]

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Dal 20 novembre è disponibile su tutte le piattaforme di streaming e in rotazione radiofonica “Via Mameli” (The Web Engine), nuovo brano della band Meteora. A volte la sola cosa che ci rimane di un legame intenso sono solo ricordi bellissimi, seppur sfumati: “Via Mameli”, nuovo brano dei Meteora, è la fotografia sbiadita di quei ricordi. Il brano si configura come una vera e propria ballad dalle sonorità pop/rock impreziosita da atmosfere nostalgiche e malinconiche.

La band ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Via Mameli” è il vostro nuovo brano, di che cosa si tratta?

Innanzitutto “Ciao” a tutti gli amici de L’Opinionista. “Via Mameli” è il nostro secondo singolo tratto da “Storyteller” che uscirà nelle prossime settimane. Per noi è un pezzo davvero importante, che rompe in qualche modo lo schema in cui eravamo abituati a inquadrare e riconoscere i Meteora, sia dal punto di vista compositivo che strumentale. Abbiamo cercato di sintetizzare, in meno di 4 minuti, qualcosa che riteniamo essere universale e comune a tutti: una storia fatta di circostanze che tutti conoscono alla perfezione, a prescindere dall’aver ascoltato o meno il pezzo.

Che cosa rappresentano per voi i ricordi legati alle persone a cui tenete?

La domanda riguarda un argomento così legato alla sensibilità della singola persona, che una risposta di gruppo non ne potrà mai cogliere le particolarità. Tuttavia, si può dire che il ricordo di una persona cara riesce a restituirci lo stato d’animo che questa suscita in noi con la sua presenza, oltre ad essere una porta verso i momenti della nostra vita a lei associati. Oltretutto, il ricordo è un momento essenziale per fortificare il legame.

Proprio a tal proposito, come avete impostato il videoclip?

Il videoclip mostra il lento sfiorire di una storia, dalla tranquillità dell’abitudine, al reciproco darsi per scontati, e così ci si ritrova soli sotto il crollo di tutte le certezze. Sulla scena i due protagonisti vivono la loro vita, si amano, litigano e non hanno coscienza di un sentimento che sta cambiando. Potremmo quasi definirla un’analisi sull’intelligenza emotiva di tutti noi. Perché a volte le storie d’amore finiscono senza un motivo reale, senza un deus ex machina a risolvere la situazione. E capita di allontanarsi, passo dopo passo, fino a ritrovarsi dall’altra parte del mondo costruito in due.

In questo periodo festeggiate i 4 anni dalla vostra nascita come gruppo. Come vi siete formati e che tipo di percorso state seguendo?

Già, il tempo passa davvero in fretta. I Meteora sono nati all’improvviso, come ogni band che si rispetti. Durante il primo incontro, dopo esserci presentati velocemente, siamo subito entrati in sala per “conoscerci meglio”, almeno dal punto di vista musicale. Andrea aveva qualche testo su cui lavorare e in pochissimo tempo abbiamo tirato fuori un piccolo repertorio da fare ascoltare ad amici e musicisti della nostra città, in una sorta di piccolo tour nelle varie sale prove della provincia. Abbiamo avuto la fortuna (enorme) di poter disporre fin da subito di uno spazio nostro in cui suonare, buttare giù idee e registrare le nostre canzoni, quindi suonare è stata una conseguenza assolutamente naturale e immediata. Seitan, Via Mameli e il materiale già pronto, in attesa di essere pubblicato, penso siano la dimostrazione della maturazione del gruppo, della volontà di allontanarci dalle nostre radici più underground, verso un sound che possa definirsi veramente “nostro”.