Mike H. Ferrell, lo sguardo affascinato sulla realtà raccontato in stile Naif (IE)

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souk girl taking a photo

Alcuni stili pittorici sono stati per lo più legati a un determinato periodo storico ma, pur annoverando tra i principali rappresentati nomi celeberrimi, hanno avuto poco seguito negli anni successivi. Mike Ferrell sceglie proprio uno di questi stili per delineare ed esprimere la propria energia creativa.

L’inglese protagonista di oggi approda casualmente alla pittura, quando la sua ex moglie decide di regalargli pennelli, colori a olio e tele per dare sfogo a quella che fino a poco prima era solo una passione, un’ammirazione totale per l’arte così profonda da impiegare gran parte del suo tempo libero per visitare mostre. Da quel momento in avanti non smette più di dipingere dedicandosi a tempo pieno a quella che è diventata oggi la sua attività principale. E sceglie uno stile decisamente fuori dal comune, quel Naif che tanto aveva segnato un profondo solco nella storia dell’arte del Novecento ma che poi si è allontanato dalle forme espressive più contemporanee, forse perché ha costituito un momento di passaggio, la base di partenza di altre evoluzioni che hanno saputo mantenersi più salde e attualizzarsi sulla base del progredire dei tempi. La stesura basilare dei colori, la rappresentazione della realtà quotidiana più comune, la quasi mancanza della prospettiva e della profondità, la semplicità dei soggetti era spesso accomunata a uno sguardo sognante, poetico, a volte onirico. Tra i maggiori rappresentanti di questo particolare movimento pittorico vi sono nomi come André Bauchant, Antonio Ligabue, Orneore Metelli, Grandma Moses e tanti artisti dell’America latina e soprattutto della zona caraibica dove lo stile Naif si è radicato più profondamente e incisivamente che non in Europa. Nelle opere di Mike Ferrell si intravede l’influenza di Bauchant e di Metelli, proprio per la sua caratteristica di immortalare scene di vita comune piene di gente e di colori, di quel caos calmo che il suo sguardo percepisce come necessario a descrivere i luoghi che visita, le persone con cui entra in contatto, le ambientazioni vitali in cui ama immergersi e andare a curiosare. L’approccio curioso e aperto alla realtà circostante dona alle opere di Ferrell un’atmosfera serena, festosa, sorridente proprio in virtù delle immagini che sceglie di immortalare, perché è proprio questo il modo in cui l’artista vive, permettendosi di scoprire di volta in volta il fascino delle feste popolari, del piacere della moltitudine nella sua quotidianità, il via vai di persone che affolla l’esistenza di ognuno e che arricchisce l’esperienza del singolo.

fira rugs
1 Fira rugs (Tappeti di Fira)

La comunicatività, la capacità di entrare in connessione con gli altri è il modo migliore per scoprire e conoscere se stessi, sembra suggerire l’artista, ogni luogo visitato è un tassello che contribuisce a completare il puzzle della nostra vita, ogni individuo che incrociamo diviene un rafforzamento della coscienza interiore di essere capaci di relazionarci con un esterno che si trasforma in mezzo fondamentale di espressione e di manifestazione delle nostre sensazioni, delle nostre emozioni più immediate.

Easter sunday
2 Easter sunday

E quelle di Mike Ferrell sono positive, gioiose, rapite dall’incanto delle atmosfere che si presentano davanti ai suoi occhi e che con altrettanta semplicità e immediatezza racconta, come nell’opera Easter Sunday (Domenica di Pasqua), nella quale rappresenta una cerimonia religiosa pur dando rilevanza non solo all’evento in sé bensì a tutto il contorno, il corteo di persone che la segue, perché quella folla, quella moltitudine, è il motivo dell’importanza e della solennità della cerimonia.

Cafe in Ubeda
3 Cafe in Ubeda

E ancora in Cafè in Ubeda, Ferrell si pone all’esterno della scena, la osserva da lontano, e ciò che vede è l’allegria e la serenità di un pomeriggio di sole, in cui le persone distanti probabilmente stanno raccontandosi, sorridendo e divertendosi, come se dal punto in cui si trova l’artista potesse sentirne il vocio, le risate, e scoprirsi a sua volta coinvolto proprio grazie a quell’immagine quotidiana, ordinaria eppure straordinaria nella sua semplicità.

Marrakech souk 2
4 Marrakech souk 2

In Marrakech souk 2 emerge anche l’attenzione ai piccoli dettagli, quasi miniaturizzati nella caratteristica tipica del Naif, ma che riescono a rendere la scena viva, reale, rumorosa come solo il mercato arabo sa essere, piena degli odori delle spezie e dei colori delle manifatture, a suo modo prospettica nonostante scardini le regole classiche della prospettiva, anche quest’ultimo elemento distintivo tipico dello stile pittorico scelto da questo talentuoso artista.

Acrobat 1
5 Acrobat 1

Una serie della sua produzione è dedicata agli acrobati del circo, che sembra osservare con ammirazione affascinata per l’armonia dei corpi che volteggiano in alto, sfidando la gravità e regalando al pubblico sottostante la sensazione di essere davanti a un ballo sospeso nel vuoto, vuoto che l’artista descrive con il colore nero, per mettere ancor più in evidenza le pose plastiche delle figure protagoniste.

Acrobat 2
6 Acrobat 2

Il fascino che l’osservatore delle sue opere riceve è lo stesso vissuto e sentito da Mike Ferrell nel momento in cui si trovava davanti a quelle realtà, in virtù della capacità comunicativa e diretta del suo tocco pittorico, per il quale sceglie l’olio, la tempera, gli acquerelli e l’inchiostro, indifferentemente, ascoltando solo l’istinto e legando il tipo di tecnica coloristica scelta all’immagine che desidera immortalare. Attualmente Ferrell vive e opera in Spagna, per la precisione in Andalucia, paese di adozione nel quale ha scelto di trasferirsi per il clima e per l’allegria delle persone, oltre che per i paesaggi mozzafiato che sono continua fonte di ispirazione per le sue opere.

MIKE FERRELL-CONTATTI
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