“Never be the same” è il nuovo singolo di Alex Uhlmann

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alex uhlmann

“Never be the same è un brano sulla speranza e sulla liberazione. La vita è piena di sfide e difficoltà. Ecco perché la canzone riflette sull’importanza di lottare per un obiettivo chiaro”

Dopo il successo di “Paris or Rome”, venerdì 21 maggio è uscito “Never be the same”, secondo singolo del cantautore lussemburghese Alex Uhlmann, già cantante dei Planet Funk e direttore musicale del talent The Voice. Il brano, in uscita in tutta Europa per l’etichetta berlinese Hoersenmusic e in Italia per Qui Base Luna (distribuito da Believe Digital), anticipa l’ep “Home”, prodotto da Steve Lyon (Depeche Mode, The Cure) tra Londra e Roma, che uscirà entro fine anno.

Alex Uhlmann ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Never be the same” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?

Si tratta del secondo singolo del mio primo lavoro da solista. È un pezzo che rappresenta il mio percorso musicale fino a qui perché dentro c’è la mia anima più cantautoriale, la strumentazione organica, ma si ritrova anche l’’elettronica che mi ha accompagnato negli ultimi anni, per esempio con i Planet Funk e David Morales.

Cosa vuoi comunicare con questo brano?

È un brano molto introspettivo, pieno di riflessioni sulla vita. Evoca i piccoli o grandi ostacoli che affrontiamo tutti, ma soprattutto parla della ‘ragione di vita’, del motivo per il quale si lotta, l’obiettivo che dà valore e senso alla vita e che allo stesso tempo mette nella giusta prospettiva tutti i problemi e danno loro un senso, una ragione di esistere. Sembrerebbe trattare la pandemia ma in realtà non è così, anche se è assolutamente un brano di speranza, di positività dopo un periodo difficile.

Che tipo di accoglienza ti aspetti?

Non ci ho pensato molto sinceramente. In questo periodo e con questo progetto butto furi quello che sono e quello che mi piace senza fare alcun compromesso. Questo sono io quindi se non piace non ci posso fare niente.

Come nasce il tuo progetto musicale?

Nasce appunto dalla voglia di fare quello che sento dentro, senza pensare al mercato o a conciliare le esigenze di un gruppo. Ho compiuto 40 anni l’altro giorno. Credo di essere pronto a dire la mia senza freni. È abbastanza liberatorio ma allo stesso tempo difficile perché ti metti veramente a nudo davanti a tutti, e non é cosi scontato alla fine.