“Roach”, alla scoperta del nuovo album di Miya Folick

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miya folick roach

Un lavoro eclettico che, tra batterie pulsanti, testi di rottura, chitarre da capogiro e bassi pieni di sentimento, alterna catartiche power-ballads a brani più intimi

Artista, cantautrice e produttrice, Miya Folick è pronta a tornare con ‘Roach‘, il secondo disco in arrivo il 26 maggio su etichetta Nettwerk Music Group. Nel nuovo album, Miya Folick non fa riferimento al titolo se non a metà della tracklist, nel brano ‘Cockroach’, dove roboanti sintetizzatori e tamburi vertiginosi accompagnano l’artista mentre condivide la sua bruttezza, la sua gioia, la sua lotta. Ci sarà disordine, ma lo supererà, e va bene così.

Dalla pubblicazione di ‘Premonitions’, l’acclamato disco di debutto del 2018, Miya ha attraversato un bel pò di difficoltà. Ha smesso di drogarsi, ha superato una rottura, ha lasciato la sua precedente etichetta (Interscope) e ha firmato con una nuova nuova (Nettwerk), ha lottato per trasformare questo secondo lavoro in quello che voleva che fosse, costruendo e ricostruendo ogni canzone, cestinando alcune produzioni complete quando non le sentiva giuste. E proprio mentre stava ultimando questo nuovo album, suo padre è improvvisamente morto. Gli ultimi pezzi del disco sono stati messi insieme mentre Miya affrontava il suo dolore.

Tra melodie orecchiabili, poesie dirette ed una produzione variopinta, ‘Roach’ documenta gli alti e i bassi della vita accidentata ed imperfetta di una donna. “E’ un album sulla resilienza, la crescita e l’onestà. Si tratta di cercare di arrivare al nocciolo di ciò che è veramente la vita” afferma Miya. Il titolo rende omaggio a ‘The Passion According To GH’, il romanzo di Clarice Lispector del 1964 che ha influenzato la scrittura e il pensiero di Miya.

“Quel libro mi ha fatto capire qualcosa di me. Questa sensazione che sto sempre tremando, che in qualche modo anche le cose semplici mi sembrano enormi e difficili. Nel corso della scrittura di questo disco, mi sono avvicinata alla persona che voglio davvero essere, ma quel percorso non è lineare, ci sono ancora momenti in cui mi deludo, dove sono arrabbiata con me stessa. Ecco perchè l’album potrebbe sembrare un pò emotivamente vertiginoso. Non è un percorso rettilineo” continua Miya.

‘Premonitions’ è stato giustamente elogiato per come ha messo in mostra la voce accattivante ed irripetibile di Miya. Ciò nonostante, l’artista ha capito che c’è un posto più profondo ed onesto in cui vorrebbe vivere, dal punto di vista dei testi. “Stavo scrivendo da un luogo di paura e mi nascondevo dietro oscurità liriche, mascherando le mie insicurezze con la poesia. Portare ‘Premonitions’ in tour mi ha fatto campire che volevo fare canzoni dove non mi nascondevo”.

Determinata affinché il suo progetto successivo fosse più diretto ed onesto – un rompicapo estetico che ha generato numerosi errori in studio – Miya ha alla fine reclutato alcuni collaboratori che l’hanno aiutata a far emergere il lato più grintoso della sua abilità artistica, tra cui Gabe Wax (War In Drugs, Fleet Foxes), Mike Malchicoff (King Princess, Bo Burnham) e Max Hershenow (MS MR), per un risultato incredibilmente intimo.

Ascoltando i brani finiti – diretti e crudi – è immediatamente ovvio come tutto questo sforzo fosse necessario. ‘Roach’ è un esilarante mix di suoni e stili, un eclettismo che riflette la maggiore fiducia e la predisposizione al gioco di Miya Folick, tra batterie pulsanti, chitarre da capogiro e testi di rottura, sassofoni ultraterreni ed un basso pieno di sentimento.

Come molte menti creativamente inquiete, Miya si è sempre sentita attratta dall’intensità: emozioni intense, persone intense, esperienze intense. Queste nuove tracce non intendono bandire quell’eccitazione dalla sua vita, ma celebrano il trovarla in luoghi più teneri ed indulgenti. “Piuttosto che trovare gioia nel precipitarsi nelle cose, sto trovando gioia nella pazienza, nella tranquillità, nel conoscere qualcuno lentamente. Mi sto lasciando mettere in pausa” spiega.

Tra liriche strazianti e una produzione eclettica che accompagnano la voce irripetibile di Miya, ‘Roach’ si trova a cavallo tra il pop e qualcosa di più sperimentale. Soprattutto, è un omaggio alla perseveranza, al disordine, all’immobilità, alla resilienza, una splendida capsula del tempo laboriosa dei dolori e delle gioie della vita.

Cresciuta in California e ora residente a Los Angeles, Miya Folick si è fatta notare con i due ep ‘Strange Darling'(2015) e ‘Give It To Me’ (2017), a cui ha fatto seguito ‘Premonitions’, il disco pubblicato nel 2018 ed elogiato da The FADER, GQ, Pitchfork ed altri ancora, oltre a concerti esauriti in tutto il mondo e la partecipazione ad importanti festival musicali.