Salvatores Mundi, un viaggio nella speranza e nella resistenza

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salvatore mundiQuando ci troviamo di fronte a romanzi che esplorano i grandi dilemmi della società contemporanea, è raro imbattersi in un’opera capace di intrecciare con tanta sensibilità il personale e il collettivo. Con Salvatores Mundi (Phasar Edizioni), Taryan non solo riesce a farlo, ma lo fa con una delicatezza narrativa che tocca corde profonde.

Attraverso le vicende di Hanna e delle sue compagne, il romanzo di Taryan invita a riflettere sulle dinamiche familiari, sulla solidarietà e sull’urgenza di preservare il nostro pianeta, unendo queste tematiche con una trama che cattura il lettore sin dalle prime pagine. Giustappunto, il sottotitolo “Un nuovo vangelo, al femminile” rappresenta l’intento dell’opera di proporre un messaggio universale attraverso voci e prospettive femminili.

Le protagoniste – incaricate della diffusione di un messaggio che potrebbe salvare il Pianeta – incarnano ideali di resilienza, solidarietà e lotta per la giustizia sociale e ambientale, trasmettendo una visione rinnovata di speranza e cambiamento, simile a un “vangelo” per i tempi moderni.

Trama ufficiale del romanzo

Hanna, una ragazza alle prese con un’esistenza difficile, rinviene casualmente una pergamena di origine aliena contenente un’intimidazione di inaudite proporzioni, che sovverte ogni nostra credenza, scientifica e religiosa: dimostrare a una civiltà che ci osserva da millenni che l’umanità può ancora evitare un declino imminente.

Superato lo shock iniziale, Hanna, insieme a tre “compagne di sventura” – ciascuna con una storia personale complicata – si troverà ad affrontare una sfida che supera ogni immaginazione, portandola a scoprire innanzitutto se stessa e la sua vera missione. Un finale sconvolgente e inaspettato apre inquietanti ipotesi sul ruolo dell’umanità nell’universo

Le protagoniste: un mosaico di forze e fragilità

Hanna, Sarah, Louise e Karen non sono solo le protagoniste di una storia, ma simboli delle lotte e delle speranze che molte donne affrontano nella realtà quotidiana. Taryan le costruisce con una cura tale da renderle incredibilmente vive.

Hanna è il fulcro della narrazione, una giovane donna segnata da un passato familiare complesso e doloroso. Sua madre, Grete, è una figura spezzata, costretta a sacrificare la propria serenità per proteggere la figlia, mentre il patrigno, Robert, incarna l’oppressione e la violenza. Un nucleo familiare disfunzionale che non si presenta come il mero sfondo per la crescita di Hanna, ma un elemento centrale che plasma la sua personalità e le sue scelte. La madre rappresenta l’eredità del passato, una donna che, nonostante le sue fragilità, riesce a trovare il riscatto attraverso il lavoro in una casa-famiglia per donne maltrattate. Robert, invece, è il simbolo di un patriarcato oppressivo che non lascia spazio alla libertà, ma che Hanna affronta con una forza crescente. Il loro rapporto conflittuale, che culmina in momenti di violenza e ribellione, diventa un punto di svolta per la protagonista, spingendola a cercare un futuro diverso e migliore.

Le amiche di Hanna completano questo quadro di resistenza e rinascita. Sarah, con la sua razionalità, porta equilibrio al gruppo; Louise, più passionale e impulsiva, aggiunge un’energia travolgente; e Karen, con il suo approccio filosofico, offre una prospettiva riflessiva che arricchisce la trama. Insieme, queste donne formano un’unità che dimostra quanto la solidarietà possa essere la risposta alle difficoltà più grandi.

Pur essendo unite da una missione comune, Hanna, Louise, Sarah e Karen non sempre condividono lo stesso approccio o le stesse priorità. Le differenze di carattere e visione portano a momenti di tensione e incomprensione, che mettono alla prova il loro legame. Una delle sfide più importanti per loro sarà imparare a collaborare, sfruttando le loro diversità come punti di forza anziché come ostacoli.

Accanto a loro, un ruolo significativo è ricoperto da Jacob, amico d’infanzia di Hanna e figura centrale nei momenti più critici della storia. Jacob non è solo un alleato, ma una presenza che incarna il sacrificio e la protezione. Durante uno dei maggiori momenti di tensione di tutto il romanzo, è proprio il coraggio di Jacob a offrire una via di uscita, mettendo a rischio la propria libertà per salvare le quattro donne. Da un punto di vista psicologico, la sua evoluzione è parallela a quella di Hanna: entrambi si trovano a dover affrontare i propri demoni e a trovare forza nelle loro esperienze condivise. Jacob rappresenta il contributo maschile positivo, una figura che, pur rimanendo in secondo piano, ha un impatto profondo sulla narrazione e sul messaggio di speranza dell’opera.

Un’ambientazione che parla al cuore

La Norvegia descritta da Taryan non è solo un luogo, ma un elemento attivo della narrazione, quasi un personaggio a sé stante. Le distese innevate, le strade desolate, i cieli stellati che sembrano riflettere i desideri e i dubbi delle protagoniste: tutto contribuisce a creare un’atmosfera unica e immersiva. Gli spazi naturali, con la loro bellezza incontaminata, diventano un simbolo della speranza e della possibilità di rinascita.

Allo stesso tempo, i luoghi urbani, freddi e alienanti, rappresentano le sfide che la modernità impone ai legami umani e all’ambiente. La Taverna di Hooke, dove Hanna trova rifugio e lavoro, diventa un microcosmo che riflette la possibilità di costruire una comunità basata sulla solidarietà e sulla condivisione. È un’ambientazione che parla direttamente al cuore del lettore, rendendo ogni scena vivida e tangibile.

Stile e ritmo narrativo, tra simbolismo e messaggi impellenti

La prosa di Taryan è semplice ma incredibilmente evocativa. Le descrizioni dei paesaggi, dei sentimenti e dei conflitti sono arricchite da metafore e allegorie che trasformano ogni pagina in una riflessione poetica.

Il romanzo si apre con un misterioso regalo di compleanno, uno strano braccialetto ricevuto da Hanna: esso, per esempio, non è solo un oggetto narrativo, ma un simbolo di speranza e rinascita. Così come le sue “proprietà magiche” sono metafora del potere che risiede in ogni individuo di cambiare il proprio destino e quello del mondo.

Il romanzo stesso può essere letto come una grande allegoria: il percorso di Hanna e delle sue amiche diventa un parallelismo con la lotta globale per la salvaguardia del pianeta. Le dinamiche familiari difficili e il bisogno di superarle rappresentano le sfide che l’umanità deve affrontare per abbandonare modelli distruttivi e trovare nuove vie verso un futuro sostenibile.

Salvatores Mundi, un romanzo necessario per raccontare il presente con un pizzico di fantasia

Attraverso uno stile narrativo che conquista per la sua immediatezza e profondità. Le descrizioni, seppur dettagliate, non rallentano mai la trama, mentre i dialoghi, sempre credibili, danno una vivacità unica alla storia. La sintassi varia è uno degli strumenti più efficaci utilizzati dall’autore: i periodi brevi e incisivi creano tensione e ritmo nelle scene più intense, mentre quelli più lunghi offrono al lettore momenti di riflessione e introspezione.

Peculiare è anche la scelta di un duplice narratore: da una parte c’è Hanna – mentre vive le sue giornate e ripercorre i propri passi; dall’altra c’è un narratore onnisciente che consente di avere una visione completa delle vicend. Ma è la focalizzazione su Hanna a creare un legame emotivo profondo tra il lettore e i personaggi, andando a costituire un equilibrio tra visione d’insieme e introspezione che si consegna al lettore come uno degli aspetti che rendono il romanzo così coinvolgente.

Se c’è una cosa che rende Salvatores Mundi un’opera straordinaria, è la sua capacità di affrontare temi complessi con una delicatezza e una profondità rare. La violenza sulle donne, il bullismo, le discriminazioni di genere, il femminismo e l’ecologia sono intrecciati nella trama in modo così naturale che non appaiono mai come semplici pretesti narrativi. Al contrario, sono il cuore pulsante della storia. Attraverso le vicende delle protagoniste, Taryan invita il lettore a interrogarsi sulle proprie responsabilità, non solo verso sé stesso ma anche verso gli altri e il pianeta. È un romanzo che non si limita a raccontare una storia: vuole lasciare un segno, vuole fare la differenza.

Salvatores Mundi è più di un libro: è un’esperienza che rimane impressa nella mente e nel cuore. Un invito a credere nel cambiamento, a lottare per ciò che conta, a non perdere mai la speranza.

SCHEDA DEL LIBRO

Titolo: Salvatores Mundi

Autore: Taryan

Editore: Phasar Edizioni

Link per l’acquisto di Salvatores Mundi: https://www.phasar.net/catalogo/libro/salvatores-mundi-un-nuovo-vangelo-al-femminile