“Satisfaction”: video e significato del singolo di Zayn Malik

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Zayn Icarus Falls

Zayn Malik esce con un nuovo disco solista. Si chiama “Icarus Falls”, in circolazione dal 15 dicembre e da mercoledì 9 gennaio sta già facendo molto parlare di sé con l’inedito “Satisfaction” ed il suo video crudo ed emozionante. Con questo secondo disco che è il seguito di “Mind of Mine” del 2016, l’ex One Direction, è svettato già dalla prima settimana di uscita al primo posto della classifica degli album in UK e in US mostrando un analogo successo a quello che aveva riscosso con il singolo d’esordio “Pillowtalk”, doppio disco di platino in Italia e primo posto delle chart in 68 Paesi. Zayn dunque incalza e assume dalla critica il riconoscimento di uno degli artisti maschili più importanti della sua generazione.

“Satisfaction” è un testo che risuona da sé come un eco e anche senza conoscere l’inglese lascia cogliere il grido di dolore e amore insieme di cui si nutre. Una dichiarazione a cuore aperto.

“Nobody said this would be easy/Nobody said this would be hard/Nobody gave me a rulebook to follow/And my soul’s not hollow/You see, we gotta find our place/And we’ll go there now/I can’t get no satisfaction alone” è la strofa che apre la canzone e dichiara il suo intento di comunicare un addio. Un addio che fa male così tanto da volersene arrendere; “You see, we gotta find our place/And we’ll go there now”. Lui, lei, la morte.

Nel video, una croce inclinata che si intravede tra le fiamme roventi dà immediatamente l’immagine della dissacrazione di ogni bene e della distruzione di ogni seme d’umanità. La disumanizzazione della guerra atroce che emerge dai passi pesanti di piedi nudi sul terreno rotto e infernale. Tutto è finito, tutto sta bruciando. Intorno, fuori e dentro nell’anima, nello sguardo glaciale e pietrificato di un ragazzo africano.

Immerso tra le macerie che gli hanno rubato la vita e l’amore, lui porta lei in braccio, il suo cadavere e sfila in mezzo alla vita dissestata. La vita che nessuno gli ha detto come sarebbe andata, come sarebbe stata e che ora è solo uno scenario di polvere, fuoco e sofferenza.

Poi i ricordi, i momenti e la soddisfazione che non può trovare da solo.

“Cause I can’t, you can’t, we can’t get no/ Satisfaction/…/ You see, we gotta find our place/ And we’ll go there now/ We can’t get no satisfaction alone”.

Una soddisfazione persa senza lei.

Una canzone che solo ascoltandola fa penetrare nei suoni delle parole e le fa percepire come una seconda pelle, fa raccogliere il lamento e la profondità di un sentimento così pervasivo da togliere il fiato e l’ossigeno, da far preferire cercare in un altrove, ora, il proprio posto.

“I can’t get no satisfaction alone/ I can’t get no satisfaction all alone”.

L’amore può salvare mentre la guerra e la cattiveria uccidono, fisicamente ed emotivamente. Chi non resta schiacciato dalle bombe, si lascia morire e desidera ritrovare la vita in un posto migliore a quello che la vita terrena gli ha fatto conoscere, un assaggio infernale.

Un testo incisivo, con alti che giungono a toccarci lì seduti dove siamo e ci scuotono, un video che ci immobilizza fissi nello scherzo portandoci a riflettere sulla realtà umana e la sua miseria.

L’uomo non finirà di soffrire per sé fino che recherà danno altrui e augurerà male intorno a sé e dunque ciò che ci pare nello schermo così lontano e infernale può essere più invero vicino di quanto immaginiamo nei nostri falsi torpori e mendicanti eventi quotidiani.

Sia l’amore la salvezza in ogni dove e in ogni cuore con tanta speranza da diffondere.