“The Day My Father Died”, alla scoperta dell’album di SYML

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Guidato da un’inebriante voce in falsetto, tra rock, folk e chitarre avvolgenti, ‘The Day My Father Died’ è un disco onesto e sincero

La musica di SYML ha una qualità sacra. L’avventura solista dell’artista di Seattle, Brian Fennell, fa riferimento agli istinti che spingono le persone verso un rifugio, che si tratti di un luogo o di esseri umani. La sua stessa educazione, intrecciata con esperienze di abbandono, adozione, perdita, dolore e amore, è ciò che lo spinge a chiedersi come le connessioni tra le persone contribuiscano a formarci come individui.

“Abbiamo questa straordinaria capacità di essere consapevoli e sapere cosa vuol dire essere qui” dichiara SYML. Questa prospettiva lo ha aiutato a rielaborare la morte del padre adottivo nel 2021, oltre ad essere maggiormente presente per amici e famiglia. Questo stato d’animo è emerso prepotentemente nell’inquietante e addolorato EP ‘DIM’, pubblicato nello stesso anno, ed ora, in forma diversa, in ‘The Day My Father Died‘, il disco in arrivo il 3 febbraio. “Sono abbastanza vicini nel loro processo di creazione, ma il modo in cui differiscono è che il primo porta dolore e confusione, mentre l’album è in realtà leggero, almeno per me”.

Coloro che hanno familiarità con i precedenti lavori di SYML, incluso l’omonimo disco di debutto pubblicato nel 2019, riconosceranno questo riferimento a un suono incorporato nei regni più oscuri del folk e del rock. Brani come ‘Clean Eyes’ erano guidati da chitarre elettriche, ritmi propulsivi e uno stile vocale basso e più urgente, o ‘Break Free’ – tra raffiche di chitarra e inebrianti colpi di basso – e la sorprendentemente bella ‘Where’s My Love’, travolta da noti di piano, contrabbasso e il falsetto di Brian. Il singolo, con oltre un miliardo di streaming, ha conquistato il platino in Canada, Irlanda e Paesi Bassi, e l’oro negli Stati Uniti, Italia, Belgio, Polonia e Svizzera.

‘The Day My Father Died’ è un disco eccezionale. In 15 brani SYML offre una profonda esplorazione dei modi in cui le nostre vite si intrecciano. L’album si apre con ‘Howling’, un inno devozionale in costante dispiegamento in cui il falsetto di Brian è unico e riverente, tra acrobazie vocali avvolte in deliziose armonie gospel che si trasformano in un coro estatico. “Si tratta di adorare il tuo partner, voler essere salvato dalla sua bellezza. Quell’idea di essere insaziabile…ci viene spesso detto che è un pensiero peccaminoso, qualcosa di edonistico. Ma tu sei quell’uragano di sessualità ed appagamento, essere soddisfatto da qualcun altro. Adoro quella tempesta” dice SYML della traccia.

In tutto il disco l’artista affronta l’iconografia familiare come un mezzo per esaminare i suoi sentimenti verso gli altri e verso se stesso. Cresciuto a Seattle, ha frequentato la chiesa “più come un club sociale” e come mezzo per suonare la chitarra davanti a un pubblico. Sebbene sapesse di essere stato adottato, ha iniziato a lottare con i sentimenti di abbandono a 18 anni ed è stato in quel periodo che la musica ha preso il sopravvento nella sua vita, diventando uno strumento per esprimere i sentimenti. Nello stesso anno, gli viene consegnata una lettera di sei pagine scritta da sua madre naturale e scopre che sia lei che il suo padre naturale erano gallesi (SYML in gallese vuol dire ‘semplice’). La lettera aveva spazi vuoti dove avrebbe dovuto esserci il suo nome. “Ero quella cosa senza luogo e senza nome, e per fortuna qualcuno mi ha accolto”.

‘Sweet Home’ rende omaggio al padre adottivo, con cenni nostalgici alle canzoni di Simon e Garfunkel e Crosby, Still e Nash guidati da una chitarra morbida e d’atmosfera. In tutto il disco le chitarre sono perfette, attentamente ricercate ed avvolgenti, complice la precisione di SYML e il contributo di Phil Ek alla produzione (Fleet Foxes, Band of Horses, Built to Spill), con il quale aveva già collaborato anni prima quando Fennell suonava nei Barcelona.

Ciò che appare evidente è come SYML abbia saputo quando completare le sue composizioni in modo più strutturato e quando invece rifinire le cose. Questo aspetto traspare soprattutto in ‘You And I’, un patchwork di semplici plettri di chitarra e testi disadorni, mentre in ‘Marion’ prevale il rock alternativo. Tra i brani più intriganti del disco, ‘Corduroy’, un ricordo d’infanzia, una celebrazione più che un lutto.

“Penso che il motivo principale per cui faccio musica sia cercare di essere il più onesto possibile. Questo disco nasce dal desiderio di abbattere le difese tra noi e le nostre esperienze” conclude Fennell.

Cantante, cantautore e produttore-innovatore, SYML in ‘The Day My Father Died’ racconta un aspetto molto personale della sua vita, ma più che un testamento di perdita l’album parla del viaggio di Brian per scrollarsi di dosso il dolore e come andare avanti, nonostante tutto, un documento di crescita e guarigione. “L’universo in continua espansione mi spaventerà e mi delizierà sempre, ma la merda davvero incredibile accade quaggiù, a livello umano. Perdere mio padre è stato come rimanere senza aria. Lo sento ancora nelle viscere. Ma questo album non riguarda la sua perdita, ma quello che succede dopo che abbiamo perso”.

Registrato e prodotto a Seattle con Phil Ek, ‘The Day My Father Died’ vede SYML per la prima volta suonare con la band al completo. Nel disco si trovano inoltre i preziosi contributi di Lucius, Guy Garvey (Elbow), Sara Watkins (violinista e compositrice statunitense) e Charlotte Lawrence.

tracklist

Howling (feat Lucius) – Believer – Laughing at the Storm – Sweet Home
Lost Myself (feat Guy Garvey) – The Day My Father Died – Feel Your Pain
Tragic Magic – Chariot – Marion – Better Part Of Me (feat Sara Watkins)
Baby Don’t Lie – You And I (feat Charlotte Lawrence) – Caving In – Courduroy

CHI E’ SYML

Artista e produttore di Seattle, Brian Fennell, ovvero SYML, è tra i nomi più caldi su Spotify a livello mondiale. Pop sopraffino e melodie raffinate e suggestive conducono l’ascoltatore in un vero proprio viaggio sensoriale. La sua musica è stata più volte inserita nelle colonne sonore di famose serie TV, tra cui ‘Scream’, ‘Skam Italia’, ‘Virgin River’ ed altre ancora. La carriera solista risale al 2016, dopo aver lasciato l’indie-rock band Barcelona. Il debutto discografico in solo arriva nel 2019 con l’acclamato album ‘SYML’, che ha venduto oltre 40 mila copie, contenente il singolo ‘Where Is My Love’, certificato platino in Canada, Irlanda e Paesi Bassi, e oro negli Stati Uniti, Italia, Belgio, Polonia e Svizzera.

Con quasi un miliardo di streaming al mese solo su Spotify, la sua musica conquista per una scrittura onesta e per una voce emotiva, mentre affronta temi che attingono agli istinti che ci guidano nei luoghi del santuario, che si tratti di un luogo religioso o di una persona, affermando che sono le esperienze personali di ognuno a formarci come individui e a creare le connessioni tra le persone. Questa prospettiva ha aiutato l’artista ad elaborare la morte del padre adottivo nel 2021, esperienza contenuta nell’inquietante e addolorato ep ‘DIM’ pubblicato qualche mese dopo.

Dopo aver aperto i concerti di Dermot Kennedy nel suo recente tour negli Stati Uniti alla fine del 2012, SYML ha intrapreso un lungo tour da headliner negli Stati Uniti e in Europa, suonando in alcune delle più belle chiese al mondo, a sostegno dell’album dal vivo ‘Sacred Spaces’.