“Tu Milano io Roma”, Biseo: “Canzone rimasta nel cassetto troppo a lungo”

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“Il protagonista della canzone sostiene che non cʼè futuro e, tra i ricordi del passato, è consapevole delle differenze di coppia”

Venerdì 3 giugno 2022 è uscito “Tu Milano io Roma” è il nuovo singolo di Biseo. Quello che state per ascoltare è un piccolo manifesto indie dedicato a tutti quelli che vivono i weekend sui treni, che incastrano relazioni in città diverse e che vivono l’instabilità come un arricchimento. Tu Milano io Roma è una canzone spontanea, sincera. Non segue un filo logico, ma contiene immagini sparse che descrivono la fine di una storia dʼamore. Lʼautore non racconta il dolore, ma fa percepire un velo di malinconia.

Biseo ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Tu Milano io Roma” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?

Si tratta di una canzone che ho scritto una mattina d’inverno di qualche anno fa, rimasta nel cassetto troppo a lungo. È un brano che parla di sentimenti, quelli veri. C’è soltanto un uomo che cerca chiarezza, in fondo senza trovarla mai. È molto importante per me perché forse è la prima canzone che ha avuto veramente un senso e che mi ha spinto a continuare questo folle e misterioso viaggio: scrivere.

Cosa vuoi trasmettere con questo brano?

Un’emozione, un ricordo. Alla fine è questo che cerchiamo nelle canzoni. Se ci pensi sono delle fotografie di tre minuti che a volte, magicamente, ci allontanano dai problemi e a volte ci sbattono dentro alla vita ancora di più. Ecco, nel mio piccolo, spero di trasmettere questo.

Che tipo di accoglienza ti aspetti?

In verità non lo so. Può piacere a dieci, cento o mille persone. Ai miei amici piace. Le canzoni sono fatte per essere ascoltate dagli altri, poi, chiaramente, ci sono regole di mercato che non capirò mai, ma che non mi interessano.

Come nasce il tuo progetto musicale?

Nasce da sempre. Nella mia famiglia la musica è sempre stata un elemento essenziale della vita. Mio padre fa il musicista, mio zio scrive canzoni. Per me è sempre stato normale cantare e suonare. Quindi possiamo dire che non è stata una scelta difficile quella di sedersi al pianoforte e provare a dire qualcosa. Poi, chiaramente, qualche anno fa, grazie all’incontro con Pino Iodice e Max Calò (i miei produttori musicali) e con LaProdigy Dischi e Radio Rossa management, si è deciso di vestire in qualche modo le mie canzoni per farle ascoltare non soltanto a parenti e amici.