“Cosa Saremo”, Cloude: “È un brano venuto fuori in questo periodo assurdo di pandemia”

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“A volte parlo a me stesso, come se quello a cui sto parlando non fossi io, e cerco di darmi una spinta, di trovare una svolta”

cloudeDal 21 maggio è disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “Cosa Saremo” (Fuzz Records), nuovo brano del rapper Cloude. “Cosa Saremo” è una canzone, ma anche uno sfogo a voce alta di Cloude, un brano che delinea senza filtri i contorni della dimensione quotidiana dell’autore, scandita da attimi di amarezza e crescente disillusione per un futuro sempre più incerto.

Cloude ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Cosa Saremo” è il tuo nuovo brano, di che cosa si tratta?

È un brano venuto fuori in questo periodo assurdo di pandemia, dove era sotto pressione sia la vita mia personale che la vita artistica, quindi Cosa saremo è per tutti e due.

Cosa vuoi comunicare con questo brano?

La sensazione che ho provato appunto in questo lungo periodo, dove le mie ansie e le mille domande che mi fa evo, non potevano avere una risposta, ma soltanto un rimandare a data da destinarsi, e vivere senza sapere che ne sarà delle cose che ami fare è veramente complesso.

Che tipo di accoglienza ti aspetti?

Fino ad ora il pezzo sta piacendo, e spero possa andare ancora meglio.

Come ti sei avvicinato al mondo della musica?

Ho iniziato da tanto tempo, ma nella maniera giusta forse da poco, negli anni 2000 facevo già le prime robe, e ci credevo molto, poi nel 2018, lavorando a Resta Con Me la mia musica e la mia vita musicale ha preso un mood diverso, che mi piace molo di più.