“Il governo Conte – premette l’infettivologo genovese – ha avuto la sfortuna di arrivare per primo su una epidemia di cui si sapeva poco e quindi si è navigato molto a vista. In una prima fase si sono prese decisioni corrette, forse meno condivisibile e meno corretta invece la chiusura delle scuole per così tanto tempo, rispetto anche ad altri Paesi, che ha danneggiato molto i nostri ragazzi, che ancora oggi ne portano addosso le conseguenze. Questa visione da parte del governo Conte dunque – prosegue – è stata troppo di cautela almeno per quanto riguarda le scuole, le chiusure e le riaperture”.
Promossa invece “a pieni voti” la gestione del governo Draghi, “soprattutto con il cambio alla guida della Struttura commissariale e l’arrivo del generale Figliuolo, che ha permesso di fare forse una delle migliori campagne vaccinali al mondo, di raggiungere risultati straordinari, e di dare così la possibilità a tutti di fare quasi qualsiasi cosa. Bene anche la capacità di reazione nel momento in cui il virus si è depotenziato – sottolinea Bassetti – e questa apertura premia sicuramente il governo Draghi, che sicuramente, va detto, è stato anche più fortunato perché si è trovato a gestire una fase con più evidenze e consapevolezze”.
La buona gestione della pandemia però, conclude l’infettivologo, “è stata il frutto di un lavoro continuato e coordinato da parte di tutti, soprattutto dei consulenti, a partire dal Cts, che qualche volta io ho criticato, ma che credo abbia fatto un ottimo lavoro”.
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