La risacca, simile a una foglia morta. Secondo appuntamento con i gialli di Laila Cresta

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la risaccaQualche settimana fa vi ho raccontato dell’ultimo giallo della scrittrice ligure, che in realtà era il secondo episodio delle avventure di Cesco e della sorella Caterina. Oggi non posso non parlarvi del libro da cui l’indole giallista di Laila Cresta si è generata.

la risacca copertinaLettrice onnivora l’autrice, che ha alle spalle una lunghissima carriera come educatrice nelle scuole elementari, si è formata leggendo Salgari perciò va da sé che l’avventura ce l’abbia nel sangue e che riesca ad appassionare alle sue storie come se si stesse guardando un film. È proprio questa la sensazione che si riceve leggendo questa intrigante storia, La risacca, simile a una foglia morta – che idealmente precede l’altro giallo, Una sconvolgente estate nel mar delle Cicladi -, sospesa a metà tra leggende di mare dei tempi dei pirati e modernità dei luoghi del presente in cui si muove Cesco Morelli, ragazzo di scienza e docente presso l’Università di Civitavecchia.

La sua avventura comincia con un cadavere, scoperto in modo del tutto casuale proprio da lui e che lo fa piombare, mani e piedi, dentro il vortice di cause ed effetti che danno immediatamente vigore alla narrazione. Incapace di non seguire la pista che sembra essergli stata affidata dal destino, Cesco non può fare a meno di risalire ai legami del marinaio defunto che, nonostante l’azione del mare, sembra assomigliargli in maniera impressionante. Le tracce, le medesime che in parallelo seguono i Carabinieri, lo conducono in un primo momento a Genova, dove incontra il nonno e la sorella di Giovan Battista Gualco, personaggio quest’ultimo incredibilmente presente con la sua forte personalità per tutta la durata del romanzo, nonostante la storia cominci proprio con il suo omicidio. Cesco scopre ben presto che dietro quella morte si nasconde però un segreto che qualcuno non vuole venga svelato, un segreto legato alle pagine mancanti del diario del marinaio, perché sia lui che Nilde, bellissima sorella di Gian, si accorgono ben presto di essere inseguiti e, in un secondo momento, si ritrovano a essere vittime di diversi tentativi di sbarazzarsi di loro.

Principato di Monaco

La conseguenza è che i due ragazzi decidono di approfondire le indagini e si spostano verso il principato di Monaco, il luogo di cui batteva bandiera la nave dove era imbarcato il marinaio, di proprietà di un equivoco signore dai traffici poco chiari denominato Mastiff, mastino, temuto e rispettato da tutti e su cui ricadono i sospetti. Suo figlio Loulou, ragazzo frivolo e superficiale, almeno a primo impatto ma che invece si rivela poco dopo una persona sensibile ed emotivamente sofferente, è il primo a essere creduto colpevole a causa della punizione che infligge al Gualco dopo aver scoperto che la sua donna lo aveva tradito con il bel marinaio, punizione che lascia sul volto dell’uomo una profonda cicatrice. Tuttavia Loulou viene ben presto depennato dalla lista dei probabili responsabili dello strano delitto. Dunque resta il Mastiff come primo indiziato dell’omicidio; c’è però qualcosa che non torna a Cesco, perché il coinvolgimento del signore di Monaco sembra non avere senso né per modalità di esecuzione né, tanto meno, perché non c’è apparente motivo per un’azione contro Gian Gualco, anche considerando il fatto che il giovane sembrava rientrare negli affetti più cari dell’amata moglie, Madame De Forestier. Gli eventi si susseguono sempre più incalzanti e il lettore è letteralmente dentro il romanzo, come se si trovasse al fianco dei ragazzi – che costituiscono un gruppo via via più numeroso poiché a Cesco e Nilde si unisce Loulou, poi in un secondo tempo la rubacuori sorella maggiore del protagonista, Caterina, e infine il marinaio Daniel, compagno di stanza di Gian – e non può fare a meno di cercare, insieme a loro, la verità ostacolata da incidenti di percorso, loschi individui e scampate aggressioni tenute sotto controllo dalla Gendarmerie monegasca e al contempo dagli uomini del Mastiff, entità distinte e spesso contrapposte che però, in questo caso specifico, si trovano a combattere sullo stesso fronte. Il bandolo della matassa viene raggiunto solo nelle ultime pagine ed è sorprendente quanto inatteso, preceduto da colpi di scena sempre più incalzanti. Le vicende si svolgono tra Monaco, Genova, Sestri e Monterosso, luoghi cari all’autrice che non manca di inserire descrizioni dettagliate senza però soffermarvisi troppo, rendendole molto più simili all’effetto che darebbe un’immagine fotografica poiché ciò che conta, subito dopo, è passare all’azione, al dialogo, a ciò che di importante accade.

laila crestaRientra perfettamente nelle regole classiche del giallo d’avventura questo appassionante romanzo che, al contempo, non trascura gli elementi più solidi della letteratura moderna, come la circolarità del destino che si ripete di generazione in generazione; come l’amore e i legami familiari che superano le distanze, il tempo e gli allontanamenti più o meno determinati dalla volontà dei protagonisti; come i personaggi negativi che però trovano la redenzione attraverso un’azione, o un sentimento, che in qualche modo li rende incredibilmente più umani; e come, infine, l’intervento del karma che fa in modo che i cattivi trovino la loro meritata punizione. Libro assolutamente da leggere per scoprire sempre di più la scrittrice Laila Cresta.

LA RISACCA, SIMILE A UNA FOGLIA MORTA
Autrice: Laila Cresta
Copertina flessibile: 196 pagine
Editore: Sacco (1 febbraio 2016)
Lingua: Italiano
ISBN-13: 978-8869511509
Per l’acquisto: https://www.amazon.it/risacca-Simile-una-foglia-morta/dp/8869511502

Contatti Laila Cresta: www.stanzaerato.com