“Mappamondo”, Brusco parla del nuovo album: l’intervista

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copertina brusco mappamondo

“Sono molti i cantanti che in questo difficile periodo della nostra vita preferiscono non pubblicare nuove canzoni, io invece credo che proprio nei momenti difficili la musica possa fare la differenza”

Da venerdì 11 giugno è disponibile sulle piattaforme digitali e su tutti i digital stores “Mappamondo”, il nuovo album di Brusco. Ad accompagnare il disco il singolo omonimo (feat. Tahnee Rodriguez), in radio da oggi. Prodotto dallo stesso Brusco insieme a Mitraglia Rec., l’ottavo lp del cantautore Romano si presenta come un lavoro che va a braccetto con la “bella stagione” in cui Reggae, Pop, Rap e Afrobeat si fondono per dare vita a 10 canzoni moderne nelle sonoritá e originali nei contenuti. Alcune sono sentimentali come “Family”, “Stalattiti”, e “Bagaglio a mano”, altre riflessive e impegnate come “Isola di plastica”, “Bianco” e “Zitto un minuto”, non manca poi di certo l’ironia che lo contraddistingue sin dagli albori della carriera. All’ interno del disco sono presenti numerose collaborazioni tra cui Clementino, Gemitaiz, Nerone, Thanee Rodriguez e Sud Sound System, nonché alcuni tra i più apprezzati produttori del momento come Frenetik&Orange.

Brusco ci ha gentilmente concesso un’intervista.

Mappamondo” è il tuo nuovo album, di che cosa si tratta?

È un album solare che rappresenta al meglio me stesso e il mio lungo percorso musicale. Al suo interno ospito artisti eccezionali come Gemitaiz, Clementino, Sud Sound System , Nerone e Tahnee Rodriguez nonché diversi produttori di rilievo.

Cosa vuoi trasmettere con questo lavoro?

Parlo di tante cose in Mappamondo. Ci sono brani che raccontano l’amore sotto diverse sfaccettature, canzoni che affrontano temi sociali e di attualità e altre che sono più ironiche e divertenti. È un disco positivo, ottimostico ma non leggero, di quelli che si esauriscono in pochi ascolti. Spero possa accompagnare tante persone durante questa estate.

Che tipo di accoglienza ti aspetti?

Ho smesso da tempo con i pronostici . Mi ritengo molto soddisfatto e sono sicuro che riascoltando questo disco tra 10 anni potrò andarne ancora fiero. Per chi fa un genere che non è rivolto ai teenager e che difficilmente riesce ad approdare nelle radio le gratificazioni non vengono certo dai dischi di platino ma dalla quantità e dal calore dei fan che vengono ai concerti.

Come nasce il tuo progetto musicale?

In questo periodo particolare molti cantanti sono restii a pubblicare album. Sono incastrati nei meccanismi delle vendite digitali e temono che queste risentirebbero delle limitazioni dovute alla pandemia. Non si possono fare presentazioni negli stores, concerti dal vivo, anche le interviste promozionali possono svolgersi solo a distanza. Certamente non è la condizione ideale per chi ragiona in termini di business, ma io invece credo che proprio nei momenti difficili la musica possa, anzi debba, svolgere un ruolo importante. Credo che possa aiutare le persone, distrarle, coinvolgerle e offire loro una prospettiva diversa da cui guardare le cose. Mappamondo nasce da questa idea.