“Con il disegno di legge finanziaria 2023 il Governo Meloni – viene affermato in un comunicato – perpetra l’ennesimo furto a carico dei pensionati (non solo di quelli fruenti di trattamenti medio-alti o elevati, ma anche di quelli fruenti di trattamenti medi, cioè tra 5 e 10 volte il Trattamento minimo) sull’onda del meloniano refrain mediatico che ne proclama la legittimità in nome di una ‘giustizia sociale’ non più differibile”. E infine: “L’articolo 58 del DDL massacra, per il biennio 2023-2024, l’ordinario e consolidato meccanismo di rivalutazione delle pensioni – conclude il presidente – stabilito dalla Legge 388/2000, meccanismo necessario per adeguarle nel fluire del tempo all’andamento del costo della vita al fine di preservarne il potere di acquisto”.
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