Santi Francesi in gara al Festival di Sanremo 2024 con “L’amore in bocca”

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Santi Francesi – ph. Silvia Violante Rouge

Dopo aver emozionato e coinvolto il pubblico con la loro esibizione di “Occhi Tristi” (https://epic.lnk.to/OcchiTristi; Epic Records Italy/Sony Music Italy) durante la finale di Sanremo Giovani, i Santi Francesi hanno conquistato un posto tra i big della 74^ edizione del Festival di Sanremo, dove porteranno sul palco della kermesse l’inedito “L’amore in bocca”.

E’ una canzone d’amore, di quelle che raccontano un sentimento troppo forte che attrae e respinge come i poli di una calamita i protagonisti della storia. I versi uniti alla componente elettronica della base riescono a riprodurre in musica le emozioni e gli stati d’animo che si provano quando il destino sembra opporsi, ma il legame è troppo forte per spezzarsi. Il testo è di Alessandro De Santis e Cecilia Del Bono, mentre la musica di Antonio Filippelli e Mario Lorenzo Francese.

Dopo la vittoria di Musicultura 2021 e quella di X Factor 2022, i Santi Francesi aggiungono un nuovo traguardo alla loro carriera: il Festival di Sanremo. Pronti a portare la loro energia e la loro musica sul palco del Teatro Ariston.

«“L’amore in bocca” è un brano che nasce da un fortunato errore di scrittura de ‘l’amaro in bocca’» spiegano i Santi Francesi. «Siamo rimasti affascinati da quell’espressione che è poi rimasta in un cassetto per alcuni mesi. Poi, durante una session di scrittura con Cecilia Del Bono, con cui lavoravamo per la prima volta, ci siamo trovati a riaprire quel cassetto e scrivere in un pomeriggio. Il brano è un prezioso mistero, una raccolta di diapositive, momenti e suggestioni senza meta o direzione precisa che ruotano attorno a quell’immagine. Romantica e sensuale allo stesso tempo, “l’amore in bocca” è l’espressione attorno sia noi che Cecilia abbiamo raccontato momenti delle nostre rispettive vite private, senza lasciarci andare a troppe spiegazioni, ed è perciò che la natura di questa canzone rimane nascosta, sepolta sotto strati di allegoria, perfino a noi stessi. È affascinante il non sapere, il non esserci mai detti cosa intendessimo davvero, a chi stessimo indirizzando quelle parole».