“Paura e pace”, il nuovo singolo di Ivan Segreto

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MILANO – On air da ieri “Paura e pace”, il nuovo singolo di Ivan Segreto. L’artista palermitano nel suo nuovo lavoro ci conduce alla riscoperta della pace: una dimensione personale, intima, prima che politica, e che ha come condizione il perdonare, il perdonarsi. Con una ballata dolcissima ci aiuta a entrare in uno spazio di riflessione e meditazione, illumina il cuore e la mente, stimola tutti i sensi con il chiarore del bianco, il sapore del sale, il calore del fuoco; ci aiuta a comprendere che noi stessi possiamo scegliere tra la pace e la paura, tra la pace e la guerra.

“La pace non esiste se non esistiamo in pace. Sembra quasi che le guerre del nostro quotidiano si siano manifestate in qualcosa di più vasto, ma il meccanismo è sempre lo stesso, cercare un nemico da affrontare, da sconfiggere, a cui dare la responsabilità delle nostre scelte. Il brano parla di un possibile antidoto che mi ha aiutato a disinnescare la mia sofferenza – racconta Ivan – non parla di nemici, non parla di alleanze, ma di ascolto e dialogo. “Paura e Pace” è un dialogo con me stesso, attraverso il quale ho provato a guardare con sincerità le mie difficoltà”.

L’andamento del brano, lento ma sostenuto, è come un volo accompagnato da una voce sussurrata, da poche semplici parole e da uno struggente intermezzo strumentale di archi scritto da Accursio Cortese ed eseguito dal quartetto Nous. La pace dunque è il risultato di una scelta, implica una volontà, un’azione. La copertina, disegnata da Mauro Biani, sostenitore del Movimento Non violento e di ogni anelito pacifista, nella sua semplicità ribadisce questo concetto: una colomba vola solo se c’è una mano che la sostiene e infine la lascia andare. Ma è una colomba di carta: è stata cioè ideata, disegnata, piegata e indirizzata dall’uomo. Ivan prosegue su questo solco, regalando un brano che tocca le emozioni più profonde, commuove e lascia un piccolo seme nel cuore.

Alla base della narrazione del video, che ha la regia di Lino Costa, il confronto generazionale: “L’importanza di un dialogo aperto e sincero con il nostro futuro, i nostri figli è l’antidoto a questa violenza verbale e fisica, dilagante. Gli adulti di oggi hanno il difficile compito di rinsaldare ed in alcuni casi di ricostruire da capo il ponte utile al dialogo intergenerazionale -afferma Ivan- non usando solamente logica e ragione o appellandosi a chissà quale memoria culturale, ma capendo che i nostri figli non sono solo ad un passo da noi, bensì ad una voragine di distanza e l’unico modo che abbiamo per coprire questa distanza è il cuore. L’empatia, la presenza, l’amore. Far sentire loro il nostro rispetto e manifestare la nostra fiducia. Ed anche quando non capiamo perché è davvero tanto difficile, dobbiamo aprire il cuore perché questo aprirà la mente, la mente lo seguirà, si accorderà a soluzioni nuove e nuovi orizzonti. Ho voluto con me sul set Emma, mia figlia”, conclude Segreto.