Simone Zani ci parla del suo primo libro “La festa di Don Martello”

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simone zani copertina libroÈ disponibile in libreria e negli store digitali “La Festa di Don Martello” il primo libro di Simone Zani pubblicato da BookSprint. Simone Zani, apprezzato lettore, osserva il mondo con lo sguardo di chi ama coglierne le sfumature, con l’animo artistico di chi vuole raccontare e raccontarsi.

Simone Zani ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“La festa di Don Martello” è il suo primo libro, di che cosa si tratta?

“La festa di Don Martello” è un romanzo che racconta di come i piccoli paesi vivono il cambiamento. È ambientato nel 1985 a Bregano, in provincia di Varese, ma molti lettori residenti in altre zone d’Italia si sono riconosciuti. È un romanzo corale, dove ogni personaggio ha una storia ben delineata e, anche se in maniera non troppo esplicita, si sente soffocare dalle regole non scritte di un piccolo centro dove si conoscono tutti.

Quali sfumature vuole far trasparire con questo volume?

E’ uno spaccato di un’Italia che non c’è più. Un periodo di transizione verso una realtà che i piccoli paesi non erano pronti ad affrontare. Una vicenda che, mascherata da una buona dose di ironia, descrive come per superare l’insoddisfazione spesso ci si rifugia nel pettegolezzo.

Come nasce la sua passione per la scrittura, la musica e la poesia?

La musica è la mia vita. Credo di non aver mai trascorso una giornata senza ascoltare musica. Una passione innata che ho cercato di sviluppare negli anni e che oggi è il mio lavoro. La poesia è un pugno, una ferita e le parole per me hanno sempre avuto una funzione terapeutica. Ho iniziato a scrivere poesie da ragazzino e non ho mai smesso. La scrittura di un romanzo è stata una sfida. Le prime righe de “La Festa di Don Martello” le ho scritte a Miami nel 2015 durante una vacanza. Un progetto abbandonato che ho ripreso durante il primo lockdown. Non avrei mai immaginato di ricevere riscontri così positivi.

Ha preso parte a numerose manifestazioni musicali e sportive, quale o quali ricorda maggiormente e perchè?

Il Festival di Sanremo rappresenta la realizzazione di un sogno. Ho partecipato la prima volta come inviato nel 1999 quando ancora non avevo compiuto 18 anni e collaboravo con una piccola emittente della provincia di Varese. Vivo il Festival con professionalità, ma con l’entusiasmo e la passione del primo giorno. L’Eurovision Song Contest è una scoperta recente che mi ha permesso di entrare in contatto con una realtà musicale diversa. Lo sport è uno svago. Non pratico sport per pigrizia. Preferisco raccontarlo. Ricordo con piacere numerosi eventi, ma ultimamente la Coppa del Mondo di sci mi sta regalando numerose soddisfazioni personali e professionali.